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Covid 19

L’ordinanza sui matrimoni della Regione Campania è inutile. Perché ci sono le nuove regole del Cts

L’ordinanza sulla ripartenza del mondo del wedding e delle feste per per i matrimoni della Regione Campania non serve a niente. Spiega De Luca: “È intervenuto il comitato tecnico scientifico che ha fatto ulteriori prescrizioni, in modo particolare il Cts ha ritenuto di dover fissare un numero per le presenze. Quindi si è dovuto adeguare a queste prescrizioni”. Risultato? Resta in vigore il decreto legge attuale.
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[Immagine di repertorio]
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L'ordinanza sul mondo del wedding e più in generale sulla sicurezza in termini di Covid alle feste matrimoniali in Campania è inutile. Il motivo è semplice: la Regione Campania ha corso troppo, senza attendere qualche giorno che si pronunciassero gli enti preposti – nella fattispecie il Cts, il comitato tecnico scientifico che sovrintende le decisioni di governo in termini di regole anti-contagio. E ora quelle norme valgono meno della carta su cui sono scritte.

Vincenzo De Luca, presidente della giunta regionale della Campania, ammette durante la diretta social che «abbiamo avuto un problema» sui matrimoni. E spiega:

Abbiamo un problema sui matrimoni. Abbiamo lavorato per anticipare a inizio giugno, abbiamo avuto il problema: abbiamo fatto accordo con operatori e Camere di commercio, abbiamo approvato protocollo di sicurezza il 15 maggio. È intervenuto il comitato tecnico scientifico che ha fatto ulteriori prescrizioni, in modo particolare il Cts ha ritenuto di dover fissare un numero per le presenze. Quindi si è dovuto adeguare a queste prescrizioni.

Che significa lo spiega lo stesso governatore: a oggi su questo tema non è stata presa una decisione e rimane in vigore il decreto legge che ha fatto partire da metà giugno i matrimoni. «I ristoratori – conclude – ci chiedono per le cerimonie: ad oggi si può rispettare nei ristoranti le norme previste del distanziamento e non assembramento, non ci sono altre possibilità In attesa che ministero Salute dia risposta a Cts».

Le regole per i matrimoni

Dal 15 giugno il settore dei matrimoni potrà ripartire, ma con delle regole ben precise: chi parteciperà alle feste dovrà aver fatto un tampone con risultato negativo o essere vaccinato contro il Covid. La decisione del governo Draghi, trapelata dalla cabina di regia di oggi pomeriggio, dovrà essere integrata dai protocolli di sicurezza a cui penserà il Comitato tecnico scientifico. Non è chiaro se ci sarà un limite di invitati e come eventualmente cambierà se il luogo dell’evento sarà all’aperto o al chiuso.

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