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Covid 19

Lockdown ad Arzano, ancora proteste in strada nonostante l’Esercito

Continuano le proteste di cittadini e commercianti ad Arzano, nella provincia di Napoli, dove da due giorni il commissario prefettizio ha disposto il lockdown, a causa dell’alto numero di contagi Covid che si sono registrati. Alcune persone hanno bloccato la circolazione automobilistica sulla Circumvallazione Esterna di Napoli, creando notevoli disagi.
A cura di Valerio Papadia
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Anche questa mattina, cittadini e commercianti sono scesi in strada, ad Arzano (Napoli), per protestare contro il lockdown disposto dal commissario prefettizio Maria Pia De Rosa per far fronte al vertiginoso aumento di casi che si è registrato in città. Alle prime luci di stamattina, una decina di persone ha messo in piedi un sit-in di protesta, bloccando la circolazione automobilistica sulla Circumvallazione Esterna di Napoli, creando notevoli disagi e ripercussioni anche sulle cittadine limitrofe. Ad Arzano, dunque, è cominciato il secondo giorno di proteste: anche ieri, fino a tarda serata, cittadini e commercianti hanno bloccato la Circumvallazione Esterna, creando disagi al traffico in gran parte dell'Area Nord di Napoli: proprio per porre fine alle proteste e riportare la calma, in serata ad Arzano è arrivato l'Esercito.

La decisione di disporre il lockdown ad Arzano è stata presa lo scorso 14 ottobre, dopo che nella cittadina della provincia di Napoli sono stati registrati circa 200 nuovi casi di Coronavirus in pochissimo tempo. Il commissario prefettizio che governa la città dopo che la precedenza amministrazione è stata sciolta, ha così disposto per la serrata totale: chiuse scuole, parchi pubblici, cimiteri e negozi, fatta eccezione per quelli che vendono beni di prima necessità. L'ordinanza del commissario prefettizio, la numero 36, è entrata in vigore il giorno stesso dell'emanazione, il 14 ottobre, e vi rimarrà fino alle ore 24 di venerdì 23 ottobre, salvo proroghe. La chiusura totale, però, ha sollevato le rimostranze soprattutto dei commercianti, che dalla sera alla mattina hanno dovuto abbassare le saracinesche.

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