L’ex re del narcotraffico racconta l’amicizia con Diego Armando Maradona: “Prese un’arancia e cominciò a palleggiare”

È il 1998, si giocano i mondiali di calcio in Francia. El Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, viene chiamato da un'emittente televisiva argentina per fare la telecronaca di una partita. Si trova a Cannes insieme al suo manager di allora Guillermo Coppola. Decidono di andare a Ibiza con un aereo privato ed è qui che conosce per la prima volta Rino Bonifacio, l'ex re del narcotraffico mai pentito che ha raccontato la sua storia in una lunga intervista a Fanpage.it. Lo incontriamo nel posto in cui è stato arrestato l'ultima volta – dopo essere stato in carcere per due mesi nel 1986, poi dal 1991 al 1996 e dal 1999 al 2012 – nel 2017. L'accusa che lo ha riportato dietro le sbarre è quella di associazione finalizzata al narcotraffico internazionale per un carico di 118 kg di cocaina dalla Colombia sequestrata nel porto di Livorno.

Soprannominato "El Chapo" Italiano per il suo ruolo di spicco nel traffico di droga internazionale, Bonifacio viene ricordato anche come "il boss dei vip" perché gestisce locali, ballerini e prodotti di lusso nelle capitali della notte di allora: Milano, Riccione, Miami e soprattutto Ibiza, dove fonda anche un'agenzia di sicurezza per la protezione di personaggi dello spettacolo internazionali. È proprio in questo contesto che conosce e crea un rapporto con quello che tutti chiamano D10s.
"Alcuni miei amici argentini, mentre stavamo al Pacha [un club notturno di Ibiza, ndr], dove io mi occupavo della sicurezza del locale, mi dissero: Rino, stiamo andando a prendere Diego all'aeroporto. E io gli ho detto: portalo qui", racconta Bonifacio a Fanpage.it. C'è una foto di quella sera che li ritrae insieme e che sarebbe stata scattata proprio all'interno del locale: "Stette con noi fino alle 5-6 nel tavolo che avevamo prenotato, si divertì".

Una volta finita la serata, intorno alle 6:30 del mattino, decidono di andare in un'altra discoteca: "Siamo usciti tipo all'una del pomeriggio, non contento [Maradona, ndr] era ancora sveglio e siamo andati a fare un po' di spesa in un supermercato. Lì la cosa divertente, a parte tutti quelli che lo vedevano, lo salutavano con allegria e chiedevano autografi, [è che lui, ndr] a un certo punto prese un'arancia e iniziò a palleggiare al supermercato e tutti quanti intorno [erano lì, ndr] ad applaudirlo".

Subito dopo, anche se lo storico numero 10 del Napoli ha una prenotazione in un hotel dell'isola, Bonifacio invita lui e Coppola a casa sua: "È stato circa dieci giorni, poi da lì è nata una bella amicizia". I due condividevano l'amore per Napoli, città in cui l'ex re del narcotraffico è nato e dove Maradona ha giocato per molti anni: "Abbiamo ripercorso un po' tutta la sua vita a Napoli, era veramente una persona speciale, un grande amico".