L’associazione antiracket: “Il blitz dimostra che a Pianura lo Stato c’è”

"Un forte plauso alle forze dell'ordine e alla magistratura, che questa mattina hanno liberato il nostro territorio da numerose metastasi che, speriamo, restino a lungo in carcere". Così Luigi Cuomo, portavoce dell'associazione antiracket di Pianura, commenta il blitz messo a segno dalla Polizia di Stato stanotte nel quartiere della periferia ovest di Napoli: due ordinanze di custodia cautelare per 29 persone, accusate a vario titolo di spaccio di droga, estorsione, tentato omicidio, con l'aggravante mafiosa.
L'associazione, la prima in Campania (è nata ufficialmente il 20 marzo 2003), è dedicata alla memoria di Gigi e Paolo, ovvero Luigi Sequino e Paolo Castaldi, i due ragazzi del quartiere vittime innocenti della camorra, uccisi in un agguato perché scambiati per i guardaspalle di un boss. "Qualche giorno fa – prosegue Cuomo – abbiamo sollecitato l’intervento forte e autorevole e ampio dello Stato. Ritenevamo che non fosse più possibile continuare a vedere questi personaggi scorrazzare liberamente sparando e intimidendo il quartiere. Con questa operazione possiamo affermare con convinzione profonda che lo Stato c’è e che a Pianura questa mattina lo ha affermato con forza”.
Il quartiere di Pianura è stato uno dei focus del recente incontro del Comitato per l'ordine e la Sicurezza pubblica che si è tenuto nella Prefettura di Napoli; nel vertice è stato deciso di implementare la videosorveglianza nel quartiere e di convocare a stretto giro un Tavolo di Osservazione con associazioni, parrocchie, scuole, cittadini e istituzioni locali.
“Ai cittadini onesti del nostro territorio – aggiunge il presidente Domenico Giordano – adesso spetta il compito di riprendersi e difendere la propria libertà, come da vent’anni l’associazione antiracket a Pianura ha indicato in modalità e percorsi. Bisogna esprimere in modo corale una grande riconoscenza e gratitudine ai vertici delle forze dell’ordine provinciale, al commissariato di Polizia e alla caserma dei Carabinieri di Pianura, alla Direzione distrettuale antimafia e al Prefetto di Napoli, che ha seguito con tutta l’attenzione del caso queste ultime fasi".