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L’abbraccio di don Mimmo Battaglia alla bimba in fin di vita al Pausilipon. “A Pasqua donate la Pace”

L’arcivescovo di Napoli ha voluto iniziare la Settimana Santa del 2023 visitando l’ospedale pediatrico e il carcere di Secondigliano.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un lungo abbraccio con la bambina gravemente ammalata e in fin di vita e con la sua mamma all'Ospedale Pausilipon. Don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, ha voluto iniziare così la Settimana Santa del 2023, con una visita ieri nei luoghi della sofferenza e della marginalità: prima al nosocomio pediatrico partenopeo e poi al carcere di Secondigliano. Oggi, in occasione della Domenica delle Palme, ha rivolto un invito a tutti i fedeli: “Cercate Pace, chiedete Pace, donate Pace”.

L'incontro con la bimba in fin di vita

All'Ospedale Pausilipon, don Mimmo ha incontrato una bambina che purtroppo sta molto male. Un incontro pieno di dolore e commozione. Non si sa cosa don Mimmo abbia detto a quella mamma, ma all’inizio della Settimana Santa, le lacrime di una madre sono state per l’Arcivescovo il battesimo per entrare nelle celebrazioni di rito e continuare a portarsi nei luoghi della marginalità e della sofferenza.

“Ho cominciato la Settimana Santa, trascorrendo la giornata di ieri (sabato) prima nel carcere di Secondigliano, tra i fratelli lì detenuti, e poi all’Ospedale pediatrico Pausilipon per abbracciare una bambina che purtroppo è in gravissime condizioni”. Ha ricordato oggi Don Mimmo nell'omelia della Domenica delle Palme, durante la Messa nella Chiesa Cattedrale, al termine della processione delle palme lungo via Duomo, dopo la liturgia iniziata nella Chiesa di San Giorgio Maggiore a Forcella.

La visita al Carcere di Secondigliano

Nel carcere di Secondigliano, ieri don Mimmo è stato accolto dalla dottoressa Giulia Russo, direttrice del penitenziario, e dal Commissario capo della Polizia Penitenziaria Ciro Cozzolino, dai generosi volontari coordinati da don Giovanni Russo e, nella speciale occasione, da don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane.

Don Mimmo ha voluto salutare la “Chiesa dietro le sbarre” e ha rivolto parole di speranza ai detenuti impegnati nei diversi laboratori, sottolineando che la loro storia non si può identificare con l’errore di ciascuno. Anche la liuteria, ha aggiunto, è un segno importante rispetto al valore della vita: con il legno dei barconi che trasportano i migranti, segno di speranza ma anche di morte, le mani dei detenuti, un tempo sporche di morte, ora producono strumenti che fanno risuonare vibrazioni della vita sofferente.

Poi c’è stata la celebrazione della Messa: sono stati benedetti i rami di ulivo, ci sono stati canti di un piccolo coro di detenuti e, fatto particolare, un detenuto ha suonato meravigliosamente un violoncello. Qualche detenuto non ha trattenuto le lacrime: il Vangelo della Domenica delle Palme parla di Gesù giudicato da un tribunale, imprigionato, condannato a una morte infame. E, ha detto don Mimmo, nessuno si sente colpevole di quella condanna ingiusta, ognuno la scarica sul sistema, per cui ha invitato i detenuti a non obbedire al sistema della complicità con la criminalità, ma ad obbedire alla propria coscienza, che sa ben indicare da quale parte sta la vita sana e bella.

La visita al Campo Rom di Scampia nella Settimana Santa

Giovedì Santo, 6 aprile don Mimmo sarà nel campo rom a Scampia per la liturgia della lavanda dei piedi, testimoniando la presenza della Chiesa per affermare la dignità umana di quanti sono costretti a vivere di stenti e in condizioni disagiate.

La via Crucis Venerdì Santo a Ponticelli

Venerdì 7 aprile, inoltre, dopo i riti liturgici previsti, i giovani cattolici accompagneranno il proprio Vescovo lungo le strade della periferia di Ponticelli per il pio esercizio della Via Crucis, cui prenderà parte anche il maestro Enzo Avitabile. La presenza della Chiesa nei luoghi della povertà educativa è segno dell’impegno a promuovere un Patto che porti ad una possibile resurrezione sociale, della quale siano protagonisti i ragazzi dei quartieri più difficili di questa città.

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