La Stroke Unit dell’ospedale Moscati di Avellino premiata tra le migliori d’Europa

Grande riconoscimento per la Stroke Unit dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, che è stata insignita del premio "Diamante" nell’ambito del programma ESO-Angels Awards, riconoscimento promosso dall’European Stroke Organization e rilasciato a cadenza trimestrale. L'unità specializzata nella cura e gestione dell'ictus cerebrale aveva ottenuto lo stesso riconoscimenti per tre trimestri consecutivi nel 2024, ed ora si è ripetuta. Riconoscimento ottenuto grazie al trattamento di oltre il 75% dei pazienti entro 60 minuti dall’arrivo in Pronto soccorso e più della metà in meno di 45 minuti, attraverso terapie di rivascolarizzazione endovenosa o meccanica.
"Ritirare l’attestato è stata un’emozione unica", ha spiegato la neurologa Veronica Iovene, definendola "la vittoria di un team multidisciplinare che crede nella professionalità, nella passione e nella collaborazione. Quando questi valori si incontrano, i risultati arrivano e si salvano vite". L'attestato è stato ritirato ad Helsinki, in Finlandia. "Un risultato significativo che attesta l’eccellenza dell’Azienda nel trattamento dell’ictus ischemico acuto, contribuendo a ridurre mortalità e disabilità", ha aggiunto il Direttore Generale, Renato Pizzuti, che ha poi dichiarato: "Desidero esprimere le mie più sincere congratulazioni alla nostra Stroke Unit, perché è motivo di grande orgoglio vedere l’impegno e la professionalità dei nostri specialisti riconosciuti a livello europeo".
"Tra i primi ospedali in Italia, abbiamo sperimentato, in casi selezionati, l’accesso diretto del paziente in sala tac senza passare per il Pronto soccorso", ha infine chiosato il responsabile della Stroke Unit, Florindo d’Onofrio, "Una procedura di questo tipo richiede la collaborazione di molti professionisti, dagli operatori del 118, al personale del Pronto soccorso, della Neurologia, della Neuroradiologia, del Laboratorio analisi, del servizio trasporti ammalati, della Riabilitazione e recupero funzionale: tutti devono lavorare in perfetta sincronia, ben conoscendo ognuno i propri compiti nell’ambito di un percorso definito».