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Trasporto pubblico a Napoli

La società dei bus Ctp è fallita, il decreto del tribunale. Il commissario: “Impossibile salvarla”

Il commissario giudiziale: “Non vi è alcun margine di salvataggio che possa giustificare la amministrazione straordinaria”. Il Tribunale dichiara il fallimento.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Fallita la Ctp, la società dei bus della provincia di Napoli di proprietà della Città Metropolitana. Lo ha deciso il Tribunale Fallimentare di Napoli (VII sezione civile) con il decreto pubblicato oggi, firmato dal presidente Gian Piero Scoppa, dal giudice Francesco Paolo Feo e dal giudice relatore Loredana Ferrara, all'indomani dell'udienza che si è tenuta ieri, 13 aprile 2022. Il Tribunale ha nominato anche la dottoressa Loredana Ferrara giudice delegato alla procedura di fallimento e curatore il professor Niccolò Abriani.

Finisce così la storia della Compagnia Trasporti Pubblici spa. Il Tribunale di Napoli aveva dichiarato lo stato di insolvenza con sentenza dello scorso 18 febbraio, nominando il commissario giudiziale professor Niccolò Abriani, che il 24 marzo ha depositato la relazione. Quest'ultimo ha ritenuto che non ci fossero "concrete prospettive di recupero dell'equilibrio economico".

Sfumata, quindi, l'ipotesi dell'amministrazione straordinaria. Nella seduta, il Commissario Giudiziale ha confermato "che non vi è alcun margine di salvataggio che possa giustificare la amministrazione straordinaria".

Tutte le strade per salvare la società sono state sperimentate, secondo il Tribunale fallimentare, ma senza successo. Tra queste, ad esempio, l'ipotesi del fitto del ramo d'azienda all'Anm, che però non si è mai concretizzato. Soluzione che è stata anche riproposta alla Regione Campania (che pure aveva manifestato interesse ad acquisire il servizio e a gestirlo attraverso le società partecipate EAV ed AIR), "ma non vi è stata alcuna disponibilità ad relativo affitto".

Il Tribunale: "Si è favorita la disgregazione aziendale"

Per il Tribunale, quindi, si sarebbe invece "favorita la disgregazione aziendale, attraverso la revoca delle concessioni – fatta dalla Città Metropolitana di Napoli (il 10 gennaio) e dalla Regione Campania (il 28 gennaio) – ed una proposta transattiva che prevedeva l’acquisizione del personale e degli asset aziendali, mai autorizzata dal Tribunale, stante la fase commissariale. Successivamente vi è stata l’autorizzazione alla restituzione dei veicoli per consentire la ripresa del servizio pubblico essenziale, ma il ritiro dei mezzi non è ancora avvenuto". L'azienda ha fatto presente anche che la Regione Campania non avrebbe ancora eseguito il pagamento in sede di restituzione dei veicoli. Somma che sarebbe stata destinata al pagamento dei lavoratori. Il Tribunale, intanto, si è riservato la decisione.

Le tappe che hanno portato al crac

Quando la Regione Campania e l'Acamir hanno richiesto "la restituzione degli autobus Ctp – scrive il Tribunale nel decreto – per effetto della risoluzione dei contratti di usufrutto oneroso e di affidamento in essere conseguente alla revoca dei contratti di servizio" anche la flotta è venuta meno.

A questo si è aggiunta la "indisponibilità di personale dipendente" a seguito dell'accordo del 15 marzo 2022 con i sindacati, Regione Campania, Eav e Air "per la riassegnazione e riqualificazione dei dipendenti".

La pietra tombale è arrivata il 4 aprile, quando il Ministero dello Sviluppo Economico ha espresso "parere sfavorevole all'ammissione dell'impresa dichiarata insolvente alla procedura di amministrazione straordinaria", che era finalizzata alla conservazione del patrimonio industriale. Nessuna osservazione scritta è arrivata per cercare di ribaltare la situazione.

Ora i sigilli a depositi e beni

Per tutti questi motivi, il Tribunale Fallimentare "non può che constatare l'assenza in capo alla società insolvente, a causa dell'intervenuta risoluzione dei contratti di servizio e della successiva restituzione degli autobus, di beni e contratti funzionali a consentire l'esercizio dell'attività caratteristica di impresa (ovvero il servizio di trasporto pubblico) e dunque la continuità", alla base della procedura per l'amministrazione straordinaria. Il curatore fallimentare procederà all'immediata apposizione dei sigilli a tutti i beni mobili presso la sede principale dell'impresa nonché su tutti gli altri beni dei falliti, ovunque essi si trovino.

Intanto, la Regione Campania ha riassegnato le linee bus, finora gestite da Ctp, ad Air ed Eav, in parti uguali. L'Eav, inoltre, ha già avviato la ricerca sul mercato di nuovi depositi per poter far riprendere il servizio di trasporto nel modo migliore possibile.

(aggiornato alle ore 17,00)

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