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La famiglia Polese costretta a pagare la tangente nella Sonrisa dopo il blocco dei camion

Il gruppo “del rione Moscarella” avrebbe obbligato i Polese a pagare il pizzo bloccando l’attività di una società di logistica che sorge su un terreno della famiglia.
A cura di Nico Falco
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Il Grand Hotel La Sonrisa
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La famiglia Polese sarebbe stata obbligata a pagare una tangente da 5mila euro dopo pressanti richieste e, soprattutto, dopo il blocco delle attività imposto dalla camorra ad una società di logistica che sorge su un terreno di sua proprietà. La vicenda emerge dall'ordinanza relativa all'inchiesta sul "clan del Rione Moscarella", sfociata negli arresti di oggi della Polizia di Stato.

Tra gli indagati c'è anche Sabato Polese, fratello di Antonio Tobia Polese, il defunto "Boss delle Cerimonie": per "Zio Sabatino" è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con l'accusa di avere favorito il gruppo Onorato, nato da una scissione del clan Cesarano e guidato da Michele Onorato: avrebbe informato gli estorsori delle indagini su di loro.

L'estorsione da 5mila euro alla famiglia Polese

La vicenda viene ricostruita nell'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Maria Luisa Miranda nei confronti degli 11 indagati (9 in carcere, uno ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

In una conversazione intercettata, risalente al 9 agosto 2023, Michele Onorato dice a Salvatore Scotognella, identificato come estorsore del gruppo, che dovrà occuparsi di una tangente ad una società di logistica; dovrà parlare, gli dice, direttamente con due appartenenti alla famiglia Polese, e dovranno essere loro a consegnare il denaro, in quanto, dovrà spiegare, "nell'affitto ci stavano pure quelli di zio Michele": ovvero, secondo Onorato, l'imprenditore verserebbe ai Polese anche la quota che dovrà poi essere consegnata al clan.

In un'altra telefonata, datata 14 settembre, Onorato aggiorna il figlio Silverio (anche lui destinatario di misura cautelare in carcere) sulla faccenda: dice di aver saputo da Scotognella che il titolare della Sonrisa, che precedentemente aveva cercato di prendere tempo, ha detto di non voler pagare.

Il 19 settembre Scotognella racconta a Onorato, in una ennesima telefonata, di essere andato il giorno prima nel parcheggio della società di logistica e di avere ordinato di bloccare tutto: "Ho detto domani mattina non fate uscire i camion da qua dentro fino a quando non viene il padrone". Nella stessa giornata il giovane sarebbe andato a mangiare alla Sonrisa, dove avrebbe parlato con Sabatino Polese che, dopo il blocco imposto al camion, avrebbe deciso di pagare e i due avrebbero concordato le modalità.

"Dici che dobbiamo organizzare una festa"

L'estorsione, viene ricostruito nell'ordinanza, va a buon fine e il 29 settembre Scotognella incassa 5mila euro. Proprio in quel giorno la Polizia effettua un controllo nel ristorante e acquisisce le registrazioni della videosorveglianza interna. E qui entra nuovamente in gioco Sabatino Polese.

Il 3 ottobre 2023, infatti, Scotognella riferisce a Onorato che Polese, tramite terze persone non identificate, gli ha fatto sapere del controllo della Polizia e dell'acquisizione delle telecamere: è un problema, perché da quelle immagini si evince la sua presenza nel ristorante.

I due cercano di trovare un modo per giustificarla nel caso venissero chieste informazioni. Sostenere che fosse andato lì a mangiare non sarebbe stato credibile, si era trattenuto troppo poco tempo. Onorato quindi gli suggerisce di dire che era lì per informarsi sui costi per festeggiare una ricorrenza.

"Questo mese qua è il mio compleanno", risponde Scotognella. E Onorato: "Eh, allora stai a posto, dici al mio compleanno volevo fare la festa però volevo sapere quanto si pagava, se ce lo potevamo permettere". "Se vengono – conclude Scotognella, riferendosi alla polizia – deve cacciare altri 10 per sfizio" (intende altri 10mila euro, oltre ai 5mila già pagati per la tangente).

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