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La ex fidanzata sporge denuncia, lui la picchia e la costringe a ritirarla: arrestato

Arrestato un 33enne di Sant’Antimo (Napoli), destinatario di un divieto di avvicinamento alla ex: avrebbe obbligato la ragazza a ritirare le denunce.
A cura di Nico Falco
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Avrebbe costretto la ex fidanzata a ritirare le due denunce sporte contro di lui, poi l'avrebbe portata in una casa di Mondragone, dove le avrebbe sottratto il cellulare e l'avrebbe picchiata. Storia di violenza che arriva da Grumo Nevano, in provincia di Napoli, e che, ricostruita dai carabinieri, ha portato all'arresto di un 33enne di Sant'Antimo, che da tempo tormentava la ragazza e che per questo era già destinatario di un divieto di avvicinamento emesso dal Tribunale di Napoli Nord.

Nel settembre scorso la ragazza si rivolge alle forze dell'ordine per sporgere denuncia e per ben due volte si presenta ai carabinieri di Grumo Nevano: la loro relazione è ormai finita, ma lui non vuole saperne di lasciarla in pace. Ed arriva così il provvedimento del Tribunale: il 33enne non potrebbe più avvicinarsi a lei. Ma il suo atteggiamento non cambia: continua a contattarla, la terrorizza. E la costringe a tornare sui suoi passi, per far annullare il divieto di avvicinamento.

La ragazza torna quindi dai carabinieri, questa volta insieme all'ex fidanzato, e spiega che vuole ritirare la denuncia. Un comportamento che appare subito anomalo, i militari intuiscono che possa essere stata obbligata e decidono di convocarla per il giorno successivo per cercare di capire cosa l'abbia spinta a fare marcia indietro. Quando lei si presenta, c'è ancora il suo ex con lei. E non è tutto: ha dei lividi evidenti sul viso, dettaglio che suona come una conferma.

I carabinieri riescono quindi a separarli con un espediente e la giovane, appena resta da sola, scoppia a piangere: racconta che la sera prima l'ex fidanzato ha aspettato che finisse di lavorare per portarla in un appartamento di Mondragone, in provincia di Caserta, prenderle il cellulare e picchiarla. Dopo la rivelazione per il ragazzo scattano le manette: deve rispondere di violazione del divieto di avvicinamento, di atti persecutori e di rapina. La vittima, accompagnata in ospedale, viene medicata con prognosi di due giorni.

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