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La Caprese compie 100 anni: storia della torta nata grazia ad Al Capone

Nonostante una torta a base di cioccolato e mandorle fosse già conosciuta nel Settecento alla corte dei Borboni, la Torta Caprese come la conosciamo oggi nacque sull’isola di Capri appunto nel 1920: pare che fu commissionata al pasticciere Carmine Di Fiore da alcuni sgherri del noto boss della mala di Chicago Al Capone.
A cura di Valerio Papadia
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La Torta Caprese, così come la conosciamo oggi, compie 100 anni. Una delle torte più amate, non soltanto in Campania, trae la sua origine, ovviamente, come suggerisce il nome, sull'isola di Capri. Ma forse non tutti conoscono la storia dietro la morbida torta fatta di cioccolato e mandorle – uno dei pochi dolci che si preparano senza utilizzare la farina – che è davvero singolare, fatta di errori e di persone, come dire, poco raccomandabili. Prima di raccontare la storia della Caprese che ancora oggi gustiamo nelle nostre case, però, bisogna fare un passo indietro: effettivamente, una torta a base di cioccolato e mandorle era conosciuta già nel Settecento, alla corte dei Borboni. Pare, infatti, che un dolce di questo tipo fosse nato da un capriccio della regina Maria Carolina d'Asburgo, moglie del re Ferdinando IV.

Dalla corte del Re Nasone e di Maria Carolina d'Asburgo facciamo un salto in avanti di circa due secoli. Siamo nel 1920, cento anni fa, sull'isola di Capri: è qui che la storia della famosa torta si intreccia con quella di Al Capone, boss della mala di Chicago, originario di Angri, cittadina della provincia di Salerno, dove nacquero entrambi i genitori. Nel 1920, il boss non è ancora all'apice della sua carriera criminale, ma nella Chicago di quegli anni e negli Stati Uniti in generale si è già fatto un nome. Al Capone decide così di inviare a Napoli due dei suoi sgherri più fidati per rinsaldare i legami tra la mala statunitense e la camorra.

Giunti in Italia, i due uomini del gangster di Chicago, tra le altre cose, visitano anche l'isola di Capri, pare per comprare una partita di ghette (accessorio che protegge la parte inferiore delle gambe, all'altezza del polpaccio, molto in voga in quegli anni) proprio per Capone. Giunti sull'isola azzurra, gli sgherri commissionano ad un noto pasticciere, molto conosciuto all'epoca, tale Carmine Di Fiore, una torta da assaggiare: preso dalla fretta e probabilmente dalla paura di vedere nel suo laboratorio due uomini del genere, Di Fiore dimentica di aggiungere la farina all'impasto fatto di mandorle e cioccolato. Sicuro di aver commesso un errore, titubante, il pasticciere fa assaggiare la torta ai due newyorkesi, che non solo non si accorgono della sua dimenticanza, ma gradiscono a tal punto da chiedergli la ricetta da riportare a Chicago da Al Capone: nasce così la Torta Caprese.

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