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“La Campania vieti il lavoro nei campi nelle ore calde”, appello dei sindacati per i braccianti

I sindacati dell’Agricoltura della Campania lanciano un appello alla Regione per vietare il lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata, quando c’è l’allerta meteo per le ondate di calore. Provvedimenti simili sono stati già presi da altre regioni come Puglia e Calabria, dopo la morte del bracciante 27enne del Mali lo scorso giugno.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Fermate le attività agricole nelle ore più calde della giornata quando c’è alto rischio ondate di calore della Protezione Civile”. A lanciare l’appello all'assessore regionale all'agricoltura della Campania, Nicola Caputo, e al prefetto di Napoli, Marco Valentini, sono le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai-Cgil e Uila Uil Campania, in una lettera indirizzata ai due esponenti istituzionali. Dopo la morte del bracciante 27enne Camara Fantamadi in Puglia, lo scorso giugno, regioni come Puglia e Calabria hanno vietato il lavoro nei campi nelle ore più calde. I sindacati della Campania ora chiedono anche a Palazzo Santa Lucia di intervenire “affinché venga adottato un provvedimento per disciplinare la flessibilità dell'orario di lavoro in agricoltura, con lo stop alle attività tra le 13 e le 16 nelle aree interessate dallo svolgimento di attività nel settore agricolo, limitatamente ai giorni in cui la Protezione Civile segnala un livello di Rischio Alto”.

Nel mese di luglio, la Protezione Civile regionale ha emanato più volte avvisi di allerta meteo per le ondate di calore nel territorio della Campania, con temperature che in alcuni casi possono arrivare anche a 40 gradi. Condizioni di lavoro che diventano proibitive e al limite della sopravvivenza per chi è costretto a grossi sforzi fisici nei campi agricoli sotto il sole, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Sono tantissimi i braccianti agricoli che lavorano purtroppo in queste condizioni da anni, spesso per paghe bassissime.

Solo due giorni fa, 29 luglio, il commissario straordinario di Afragola, Anna Nigro, aveva preso una decisione storica, vietando per la prima volta con na ordinanza il lavoro nei campi nelle ore più calde per tutelare la salute dei braccianti. Il Comune del Napoletano è infatti commissariato. L'ordinanza stabilisce il divieto assoluto di lavorare nei campi dalle ore 12.30 alle ore 16.30, fino al 31 agosto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la morte di Camara Fantamadi, bracciante di 27 anni originario del Mali, deceduto nel giugno scorso dopo ore di lavoro nei campi, sotto il sole, a Tuturano, nella provincia di Brindisi. Dopo la morte del 27enne, regioni come Puglia e Calabria hanno vietato il lavoro nei campi nelle ore più calde.

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