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Istituto Zooprofilattico precisa a Fanpage.it: “Mai affidato a privati l’esecuzione di tamponi per la ricerca di virus Sars-CoV-2”

In relazione all’articolo “Inchiesta Covid Campania sui tamponi: perché quello che dice Limone sui laboratori non è la verità” pubblicato su Fanpage.it in data 7 agosto 2020, l’Izsm ha inviato una nota che integralmente pubblichiamo.
A cura di Redazione Napoli
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In relazione all’articolo “Inchiesta Covid Campania sui tamponi: perché quello che dice Limone sui laboratori non è la verità” pubblicato su Fanpage.it in data 7 agosto 2020, l'Izsm ha inviato una nota che integralmente pubblichiamo.

 Il direttore generale precisa di non aver mai affidato a soggetti privati l’esecuzione di tamponi per la ricerca di virus Sars-CoV-2.  Si precisa, infatti, che il laboratorio privato Ames, nel mese di settembre 2019, è risultato vincitore di un bando europeo del valore di 750mila euro per effettuare analisi relative a Terra dei Fuochi. Nel mese di marzo 2020, a seguito delle verifiche dei requisiti e di tutti gli adempimenti di legge, è stato sottoscritto il contratto. 

In quella occasione, nel contratto, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno si è riservato di inserire una clausola che prevedeva che, in caso di emergenza, si poteva utilizzare, a titolo gratuito, presso la struttura Ames, un laboratorio dove allocare macchine e reagenti acquistati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno per poter effettuare l’analisi dei tamponi con personale dello stesso Istituto. 

Ames, dunque, ha solamente messo a disposizione gratuitamente, nelle more dell’individuazione di una struttura pubblica, dove allocare le macchine, uno spazio fisico dove poter permettere al personale dell’Ente di lavorare in sicurezza. Nell’articolo in oggetto, invece, si dice a più riprese che “avrebbe affidato ai privati l'analisi dei tamponi con soldi pubblici, affidando all'AMES anche i prodotti acquistati dalla Regione Campania per le analisi” e ancora “Antonio Limone affidava ai privati le analisi per 750 mila euro”.

I 750mila euro del bando aggiudicatosi da Ames sono relativi ad altre attività che non sono state ancora espletate dal laboratorio e, pertanto, non sono state ancora rendicontate e, quindi, non sono state pagate. 

Nell’articolo, inoltre, si dice che altre strutture pubbliche erano disponibili a effettuare “analisi dei tamponi gratuitamente” e che “Bastava fornire ai laboratori pubblici i protocolli sanitari e i reagenti, ovvero esattamente quello che Limone ha fatto con l’AMES” e ancora “Oggi il presidente dello Zooprofilattico dice "non c'era nessuno" eppure bastava andare a cercare proprio a Napoli nelle strutture pubbliche e di certo non ci sarebbe stato bisogno di dare ai privati quasi 1 milione di euro”.

È necessario precisare che l’Istituto non aveva bisogno di strutture che eseguissero analisi al posto suo, ma di locali adeguati per poter installare i macchinari di sua proprietà per allestire una seconda linea di analisi e per garantire la sicurezza dei propri dipendenti che avrebbero operato per l’esecuzione delle indagini diagnostiche. La necessità di avere due linee nasce dall’esigenza di utilizzare le due apparecchiature differenti da noi acquistate (Qiagen e Ab analitica) per potere garantire l’approvvigionamento di reagenti in un momento storico in cui era complesso reperirli sul mercato, proprio per assicurare continuità nell’attività diagnostica. 

L’Istituto, tra l’altro, aveva interpellato anche diverse strutture pubbliche, come l’ospedale di Eboli, ma di fronte alla necessità di stringere i tempi, essendo in piena emergenza Covid, l’Ente si è temporaneamente appoggiato presso uno dei laboratori di Ames per l’utilizzo degli spazi. 

Ames ha dato la sua disponibilità in via transitoria e, si ribadisce, a titolo gratuito, nelle more di individuare una struttura pubblica con cui sottoscrivere un accordo di collaborazione. L’utilizzo dei locali presso Ames, d’altra parte, è durato appena 30 giorni. Perché l’apparecchiatura e il personale sono stati successivamente dislocati presso l’AORN Cardarelli in virtù di una convenzione siglata tra i due Enti. 

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