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Intervento al cuore con tecnica mini-invasiva, è la prima volta in Italia: paziente salva

A Napoli una donna è stata salvata grazie ad un intervento mini-invasino all’aorta: è la prima volta in Italia. Il direttore dell’AOU Federico II: “Soddisfazione condivisa da tutti”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Un'operazione al cuore con una rivoluzione tecnica mini-invasiva grazie alla quale una donna, le cui condizioni apparivano difficili, è invece viva. A realizzare l'intervento, il primo in Italia di questo tipo, è stata l'équipe dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Chirurgia dei Grandi Vasi, guidata dal professore Gabriele Iannelli, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.

La paziente salvata è Regina, 81 anni, affetta da patologie e con un precedente intervento che rendeva particolarmente complicato quello attuale. Regina, 4 figli, 7 nipoti e 5 bisnipotini, ora sta bene, come spiegato dallo stesso professor Iannelli: "Siamo intervenuti per risolvere una gravissima patologia dell'aorta determinata da un'importante ipertensione. Un intervento a cuore aperto e in circolazione extracorporea sarebbe stato impossibile da eseguire su una paziente così anziana e già operata precedentemente al cuore. Le sarebbe stato certamente fatale".

E così, si è tentata una strada rivoluzione: un trattamento mini-invasivo endovascolare con l'impianto di uno stent, senza l'uso della circolazione extracorporea. "Senza l'intervento", ha aggiunto Iannelli, "l'unica possibilità sarebbe stata la terapia medica che, purtroppo, è associata ad una mortalità superiore al 75% nei primi sei mesi". Soddisfatto anche il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Giuseppe Longo, che aggiunge come sia "una soddisfazione da tutti condivisa quando il lavoro di equipe, l'avanguardia nella ricerca e l'innovazione tecnologica si incontrano per fornire nuove, concrete risposte assistenziali ai bisogni dei pazienti. Come Azienda Ospedaliera Universitaria", ha proseguito Longo, "dobbiamo sempre guardare ai nuovi orizzonti della ricerca e dell'assistenza per garantire standard elevati e risposte di eccellenza sul territorio regionale".

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