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Covid 19

Infermieri contagiati Covid, casi al Cardarelli e al San Giovanni Bosco

Nuovi casi di coronavirus tra gli infermieri campani: casi al Cardarelli e al San Giovanni Bosco di Napoli e al San Leonardo di Castellammare di Stabia. Sono 18 nell’ultimo mesi i contagi, il sindacato infermieri lamenta: “Servono mascherine Fpp2 o Fpp3, che vengono date con il contagocce”. E chiedono a De Luca di intervenire “prima che sia troppo tardi”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Aumentano i casi di infermieri contagiati dal coronavirus negli ospedali della Campania: sono 18 i casi ufficiali registrati nei nosocomi regionali, come spiegato da Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, il sindacato degli infermieri italiani. Dopo i casi già registrati all'ospedale Cardarelli di Napoli ed all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, altri due infermieri contagiati da Covid-19 sono stati scoperti all'ospedale San Giovanni Bosco, sempre nel capoluogo partenopeo.

I due nuovi casi riguardano un infermiere del reparto di psichiatria ed uno in servizio al pronto soccorso, che si aggiungono così agli 11 contagiati dell'ospedale Cardarelli (4 nel pronto soccorso, 4 del 118 in servizio all'autoparco ed altri 3 nel reparto di Medicina), e agli 8 del San Leonardo (2 nella centrale operativa del 118, 6 tra medici ed infermieri di altri reparti). Ed ora c'è apprensione, soprattutto perché, spiega De Palma, mancano le misure di protezione. "Ci arrivano lamentele in merito alla dotazione dei dispositivi di protezione individuale per il personale", spiega ancora De Palma, che racconta di due infermieri che hanno segnalato di lavorare con le mascherine chirurgiche, "che ci proteggono poco, soprattutto quando siamo in contatto con pazienti che fanno ossigeno-terapia. Siamo preoccupati. Necessitiamo di mascherine Fpp2 o Fpp3, che vengono date con il contagocce. Inoltre nel pronto soccorso dell'ospedale non sempre vengono rispettati i distanziamenti", hanno raccontato i due infermieri. De Palma chiede così alla Regione Campania, il cui assessorato della Salute resta "commissariato" da Vincenzo De Luca come da diversi anni a questa parte, di porre rimedio in primis a queste mancanze di dispositivi per gli operatori sanitari. "Nessuno di noi vuole creare allarmismi", ha aggiunto ancora De Palma, "ma la situazione della Campania merita un'attenzione particolare prima che sia tardi".

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