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Inchiesta Salerno, Ciarambino (M5S): “Vicenda grave, ma non sarà più arma politica contro un avversario”

A Fanpage.it Valeria Ciarambino parla dell’inchiesta di Salerno su cooperative e appalti che vede indagato anche Vincenzo De Luca: “Siamo al cospetto di accuse gravi. Ma  voglio ricordare che troppe volte abbiamo assistito ad assoluzioni con formula piena, per continuare ad utilizzare queste vicende come arma politica da brandire contro un avversario”
Intervista a Valeria Ciarambino
Capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale della Campania
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Il Movimento Cinque Stelle è cambiato ed è cambiato anche il rapporto, in Campania, con Vincenzo De Luca. I pentastellati restano all'opposizione in Consiglio regionale ma è diverso l'atteggiamento nei confronti del presidente della Regione, ad esempio, sull'ultima inchiesta di Salerno su coop e appalti che lo vede indagato per concorso in corruzione.

È Valeria Ciarambino che nel corso degli ultimi 10 anni ci ha messo la faccia, da candidata presidente alla Regione e da capogruppo M5s in Aula, a spiegare, a Fanpage.it, l'atteggiamento figlio del ‘nuovo corso' di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. «Siamo al cospetto di accuse gravi – dice -. Ma  voglio ricordare che troppe volte abbiamo assistito ad assoluzioni con formula piena, per continuare ad utilizzare queste vicende come arma politica da brandire contro un avversario».

Ciarambino, che idea si è fatta di questa vicenda giudiziaria a Salerno? Da qualche giorno è arrivata notizia che l’indagine coinvolge anche Vincenzo De Luca. Dunque è qualcosa che riguarda anche la Regione Campania…

Siamo al cospetto di accuse molto gravi. Se fossero confermate, ci restituirebbero un sistema che vedrebbe imprese e cooperative asservite alla politica, con l’apparente obiettivo di erogare servizi essenziali per i cittadini, ma in realtà con l'unico fine di alimentare bacini elettorali in cambio di appalti. Personalmente credo che vada ripensato il meccanismo delle cooperative, troppo spesso finito nel mirino della magistratura, a partire dall’inchiesta “Mafia Capitale”, così come va rivisto il sistema degli affidamenti diretti e delle proroghe degli appalti pubblici per la gestione di servizi di interesse collettivo.

Qualcuno (Lega, Fdi) parla di un suo atteggiamento più morbido con De Luca rispetto agli anni passati. È così?

Se il riferimento è all’ultima inchiesta, voglio ricordare che troppe volte abbiamo assistito ad assoluzioni con formula piena, per continuare ad utilizzare queste vicende come arma politica da brandire contro un avversario. Il rigore morale che contraddistingue il mio operato in politica e quello che pretendo da chi governa è immutato, sin dagli albori del mio attivismo. Ma l’atteggiamento oggi è più responsabile nella critica, affinché sia costruttiva e non scada in strumentalizzazione. In questo sono cambiata e siamo cambiati, ma saremo sempre i primi garanti di trasparenza e legalità, soprattutto quando si parla di gestione delle risorse pubbliche.
Su questo aspetto non faremo mai sconti a nessuno. Io sono la prima che riceve tante segnalazioni e di suo pugno firma tante denunce ed esposti alle autorità competenti. Ma la politica non si può esaurire nella denuncia, deve andare ben oltre, assumendosi la responsabilità di indicare la rotta da seguire e dando l'esempio. Detto questo, ben vengano le inchieste per far luce su eventuali reati. E chi viene condannato per reati che tradiscono la fedeltà alle istituzioni deve essere allontanato dalla vita pubblica, senza se e senza ma.

In Consiglio regionale M5s è opposizione alla maggioranza De Luca, ci spiega come si manifesta questa condizione in Aula?

La vera forza del Movimento 5 Stelle, che oggi in Regione Campania è all’opposizione di quelle stesse forze politiche con le quali contemporaneamente governa il Paese, risiede nella critica costruttiva. E lo abbiamo dimostrato fin dal primo giorno di questa consiliatura.
La prima proposta in assoluto che ho personalmente portato all’attenzione dell’aula e del presidente della Giunta regionale è stata quella di istituire un tavolo che vedesse coinvolte tutte le forze politiche, per lavorare sul Pnrr e mettere assieme proposte per risollevare la Campania dalla recessione provocata dall’emergenza pandemica.

E non abbiamo mostrato alcuna remora nel criticare la scelta della giunta di presentare il piano Next Generation Campania, per la gestione dei fondi in arrivo con il Pnrr, senza ascoltare né coinvolgere chi rappresenta i cittadini in assise. Lavoriamo e continueremo a farlo per migliorare le condizioni di vita dei nostri cittadini, in maniera propositiva e costruttiva. Ma resteremo intransigenti. Dialogare non equivale a tacere su temi, contenuti e percorsi che non condividiamo.

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