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Inaugurato il murale per Noemi, la bimba ferita durante un agguato a piazza Nazionale

Inaugurato il murale per la piccola Noemi, la bimba ferita durante un agguato di camorra due anni fa. La piccola, presente assieme ai genitori, lo ha anche simbolicamente firmato. Il vescovo Battaglia: “A che serve tenere le mani pulite se si tengono in tasca”, il commento del vescovo Battaglia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il murale dedicato alla piccola Noemi, con la firma della piccola sulla destra.
Il murale dedicato alla piccola Noemi, con la firma della piccola sulla destra.

Un murale per la piccola Noemi, la bimba ferita a piazza Nazionale da un proiettile durante un agguato di camorra. Oggi, all'inaugurazione, era presente anche la piccola che lo ha simbolicamente firmato. Murale realizzato dagli artisti Giulia Salamone Noeyes, e Vittorio Valiante, con il coordinamento di Inward, l'Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana. "Il primo passo di un progetto più ampio di riqualificazione di Piazza Nazionale", aveva commentato già prima della cerimonia il presidente della commissione nazionale Antimafia, Nicola Morra.

La piccola Noemi mentre firma il murale a lei dedicato.
La piccola Noemi mentre firma il murale a lei dedicato.

"A che serve tenere le mani pulite se si tengono in tasca", il commento del vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia: una frase che il prelato ha sempre ribadito in diverse occasioni contro la camorra e la criminalità, invitando anche a "sporcarsi le mani, mettervi in gioco: scegliete da che parte stare". Non solo autorità ecclesiastiche e laiche: presenti assieme a Noemi anche i genitori, in prima linea da quel tragico giorno in cui la piccola venne ferita e finì in coma. "Era importante tornare qui, e che questo luogo diventi un luogo per i bambini", ha commentato la madre di Noemi, visibilmente commossa quest'oggi in piazza. Intanto sul fronte giudiziario si attende nelle prossime settimane il processo d'appello per i due responsabili dell'agguato nel quale la piccola Noemi fu ferita: i fratelli Del Re in primo grado erano stati condannati a 18 e 14 anni dopo aver scelto di avvalersi del rito abbreviato.

Ha collaborato Gaia Martignetti

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