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Covid 19

“In Campania stop agli interventi non urgenti, a rischio la salute” i medici contro la Regione

Gli ordini dei medici di Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento scrivono a De Luca: “In Campania a rischio la tutela della salute”
A cura di Pierluigi Frattasi
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I medici della Campania contro lo stop agli interventi chirurgici non urgenti in ospedale e alla specialistica ambulatoriale. Gli ordini dei medici di Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento, in una nota congiunta stigmatizzano la decisione della Regione Campania, assunta per far fronte all'aumento dei contagi Covid19: “Così è negato il diritto alla salute”.

La lettera degli Ordini dei Medici a De Luca

Ma cosa scrivono i presidenti degli Ordini del Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, Salerno, col coordinatore Giovanni D'Angelo, Caserta, Maria Erminia Bottiglieri, Avellino, Francesco Sellitto, e Benevento, Giovanni Pietro Ianniello, nella lettera firmata dal Coordinamento riunitosi in seduta straordinaria?

“Fermo restando il diritto della Regione ad emanare disposizioni restrittive sulla assistenza ospedaliera, qualora lo ritenga indispensabile per far fronte alla emergenza pandemica, riteniamo nostro dovere stigmatizzare che queste disposizioni di fatto portano a negare a un'ampia fetta di persone il diritto alla tutela della salute, che la Costituzione riconosce come diritto fondamentale indipendentemente dalle differenze socio-economiche”.

Per il coordinamento dei camici bianchi, il Sistema Sanitario Regionale

“rischia di essere travolto dal numero di contagi di queste settimane. Dopo due anni di pressione i medici sono allo stremo. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, oltre a garantire l'assistenza ai loro pazienti covid e non covid, sono obbligati a un super lavoro amministrativo/burocratico, per la segnalazione delle positività e per le procedure legate alle quarantene e all'isolamento”.

“Negli ospedali situazione critica”

Negli ospedali, aggiungono, “la situazione è critica: reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza. Il tutto complicato e aggravato da contagi di medici e di infermieri, che riducono ulteriormente il personale già cronicamente in sofferenza. Il Covid spaventa ancora, e i cittadini ricorrono al 118 alla minima difficoltà respiratoria. Ugualmente in affanno sono i colleghi dei servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle Asl coinvolti da due anni nella campagna vaccinale e nelle attività di tracciamento”.

C'è poi il rischio di un allungamento delle liste d'attesa:

“La sospensione temporanea delle attività di elezioni e di specialistica ambulatoriale dichiarata dalla nostra Regione – proseguono i medici – complicherà una situazione già molto compromessa. Il blocco di fatto nella sanità pubblica delle attività di elezione e della specialistica ambulatoriale comporterà in molti casi un ritardo diagnostico dagli esiti imprevedibili e un allungamento delle liste d'attesa difficilmente recuperabile nei prossimi mesi”.

“I chiarimenti inviati a tal proposito dalla Regione Campania – concludono – complicano ulteriormente il quadro, scaricando sui medici, la responsabilità di discriminare sull'urgenza o meno della prestazione da erogare, senza chiarire da quale medico e in quale setting assistenziale tale decisione debba essere assunta. Come Coordinamento regionale degli Ordini dei medici campani, Enti sussidiari dello Stato, intendiamo ribadire al governatore De Luca la nostra piena disponibilità a una più fattiva collaborazione anche attraverso un momento di ascolto, così come previsto dalla posizione di sussidiarietà degli Ordini rispetto al Ministero della Salute”.

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