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In Campania il 26 marzo si fermano i medici del 118: sciopero di 16 sigle

Il 26 marzo in Campania si fermano i medici del 118 che operano sulle ambulanze. Sono 16 le sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero. I camici bianchi del 118 scenderanno in corteo sotto la sede della Regione Campania, a Palazzo Santa Lucia. I medici protestano contro i tagli delle indennità di circa 5 euro all’ora sullo stipendio decisi dalla Regione.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il 26 marzo in Campania si fermano i medici del 118 che operano sulle ambulanze. Sono 16 le sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero Anaao, Aaroi, Cimo, Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici, Fvm, Fassid, Anpo Ascoti Fials Medici, Fesmed, Fimmg, Smi, Snami, Sumai Assoprof, Fespa e Intesa Sindacale. I camici bianchi del 118 scenderanno in corteo sotto la sede della Regione Campania, a Palazzo Santa Lucia. I medici protestano contro i tagli delle indennità di circa 5 euro all’ora sullo stipendio decisi dalla Regione, su sollecitazione della Corte dei Conti della Campania, che ha ritenuto l’accordo del 2003 illegittimo. Le Asl in questi giorni stanno chiedendo indietro i soldi ai medici, si tratta di ingenti cifre, che possono aggirarsi anche sui 100mila euro.

Protesta contro i tagli delle indennità

Da qui, la protesta dei camici bianchi, che in questi anni hanno lottato duramente sulle ambulanze in Campania per salvare vite umane, spesso mettendo a rischio anche la propria sicurezza, viste le continue aggressioni che rischia il personale del 118. Le 16 sigle hanno inviato una lettera al Prefetto di Napoli Marco Valentini e al presidente della Regione Vincenzo De Luca, chiedendo di intervenire. “Nonostante le azioni messe in campo – scrivono i sindacati – allo scopo di addivenire a una positiva composizione della vicenda della retribuzione dei medici convenzionati di emergenza territoriale – scrivono i sindacati – allo stato nulla è cambiato e anzi alcune aziende, oltre al taglio della retribuzione già posto in essere, minacciano contemporanee azioni di recupero fino a un quinto dello stipendio”. Tagli che “contribuiscono a rendere insostenibile lo sforzo dei medici di emergenza territoriale, già profondamente provati dalla necessità di essere in prima linea per la pandemia in atto”.

Ciarambino (M5S): “Chiesto intervento del ministro Speranza"

Sulla vicenda è intervenuta la consigliera regionale Valeria Ciarambino (M5S), vice presidente del consiglio regionale della Campania, che, assieme alla senatrice Maria Domenica Castellone e la deputata Virginia Villani, entrambe componenti delle rispettive commissioni Sanità, negli scorsi giorni hanno avuto un incontro in merito al ministero della Salute con i collaboratori del ministro Speranza: “Abbiamo ottenuto – scrivono – l’impegno del ministero della Salute a lavorare a soluzioni per questioni particolarmente sentite in Campania nel momento peggiore di emergenza pandemica per la nostra regione. Con lo staff del ministro Speranza abbiamo affrontato il tema delle decurtazioni degli stipendi per i medici del 118. Il ministero ci ha promesso che ne chiederà conto alla Regione Campania e valuterà la nostra richiesta di intervenire con chiarimenti sull’Accordo Collettivo Nazionale per la medicina generale, con particolare riferimento ai lavoratori del servizio di emergenza urgenza che vivono condizioni di servizio usuranti, esposti ad aggressioni e a rischio di danno biologico. Un passo avanti che potrebbe rivelarsi determinante per la soluzione di una vicenda per la quale oggi non sembrano trovarsi vie d’uscita”.

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