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In Campania aumenti di 750 euro sulle bollette dell’elettricità per bar, pub e ristoranti a dicembre

Lo studio di Confesercenti Campania: stangata da 300 milioni sul settore della ristorazione. Schiavo: “Molti chiuderanno”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Aumenti anche di 750 euro sulle bollette dell'elettricità per bar, ristoranti, pub e pasticcerie in Campania a dicembre 2021. Una stangata che rischia di mettere in ginocchio il settore della ristorazione. Secondo il centro studi di Confesercenti i rincari dei costi dell’energia elettrica per le attività di ristorazione e somministrazione oscillerebbero tra il 45% e il 53%. “In un periodo già di crisi economica per la contrazione di consumi dovuta alla pandemia – afferma Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno – le 31mila imprese della ristorazione della Campania devono pagare 25 milioni più IVA in più al mese per l’energia elettrica: impossibile. Fallimenti e perdite dei posti di lavoro se lo Stato non interviene”.

I dati: aumenti fino a 750 euro al mese

In Campania, secondo i dati Confesercenti, ci sono 31.000 attività della ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, paninoteche) che mediamente pagano una bolletta di fornitura di energia elettrica che si aggira intorno ai €1.500 al mese e il loro aumento di dicembre è stato mediamente di €750. Ciò significa che soltanto il settore della ristorazione campana ha avuto un rincaro di circa 25 milioni più IVA al mese. “A questo insostenibile aumento – spiega Schiavo – ovviamente, va aggiunta l’IVA del 22%, che è un regalo alla comunità europea di ulteriori 5 milioni di euro al mese. Le nostre aziende, da sole, non possono sostenere questi aumenti. Se il Governo non si deciderà ad intervenire in maniera seria e decisa, gli imprenditori campani saranno costretti ad alzare bandiera bianca”.

Rincaro di 330 euro per un take away di 50 mq

Due esempi : un take away di 50 metri quadri ha subito un rincaro di oltre 330 euro nella bolletta di dicembre rispetto a quella di ottobre (da 430 euro a 770 circa), un ristorante di 240 metri quadrati è passato da 2.500 euro a 4.700 circa. "Abbiamo considerato uffici, piccoli negozi e soprattutto attività come bar e ristoranti – riprende Schiavo – che hanno macchinari sempre in funzione, 24 ore su 24. Questo aumento spaventoso che grava sulle aziende della nostra regione già piegate dalla crisi conseguente alla pandemia è dovuto non soltanto all’aumento del costo del chilowattore, che sale di una percentuale del 35/40%, ma alla crescita ingiustificata e inspiegabile di moltissime voci in bolletta, quali la spesa del trasporto dell’energia, la gestione del contatore ed altre, nella misura del 10-20% circa".

Costi aumentati di 300 milioni sulla ristorazione

Un caro-bollette contro il quale si scaglia Confesercenti:

"Non è immaginabile che in piena crisi pandemica, con pochissima gente per strada, con i ristoranti e i bar semivuoti, il settore della ristorazione campana sia costretto a pagare 300 milioni in più all’anno di energia elettrica quando il fatturato è calato del 40-50% e in alcuni casi del 70%. E’ una follia".

Orari ridotti per compensare le perdite

In attesa di risposte concrete e immediate dal Governo, le attività di Confesercenti provano a trovare soluzioni-tampone, anche se palliative.

"Alcune grandi strutture – avverte il presidente Schiavo – , come i centri commerciali, stanno valutando l’idea di aprire mezz'ora più tardi e di chiudere mezz'ora prima. Questa situazione, a cascata, si rifletterà drammaticamente anche sull’occupazione. E’ incredibile che si continuino ad appesantire i costi di gestione delle imprese. Invece di mettere gli imprenditori nelle condizioni migliori per un rilancio dell’economia, stiamo ulteriormente caricando il loro fardello. La politica ha il dovere di intervenire in modo veloce e determinato".

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