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Trasporto pubblico a Napoli

Il primo treno nuovo della metropolitana di Napoli è stato autorizzato: entra in servizio

Napoli avrà (finalmente) il primo nuovo treno sulla sua linea 1 della metropolitana: autorizzata l’entrata in esercizio dopo l’incidente durante il collaudo nel luglio 2021.
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Un adempimento tutto sommato normale, un iter scontato. Ma a Napoli nemmeno le cose scontate sono tali. Per questo diventa un fatto a suo modo storico il via libera – dopo anni di attesa spasmodica e disperata (per gli utenti) – il «nullaosta tecnico alla messa in esercizio» al primo dei nuovi treni sulla Linea 1 della metropolitana cittadina.

In pratica c'è il primo convoglio autorizzato a entrare in esercizio, caricare passeggeri e portarli, si spera non strapieno come un carro bestiame e non in perenne ritardo, sulla tratta Piscinola-Garibaldi.

Il treno bruciato
Il treno bruciato

L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza (Ansfisa) ha rilasciato il via libera dopo l'interruzione della procedura di collaudo avvenuta nel luglio 2021. Motivo dello stop fu un clamoroso incidente durante le operazioni di collaudo, con una scarica elettrica e una fiammata che letteralmente ridusse in poltiglia il tettuccio del convoglio.

L'iter è ripreso nello scorso febbraio dopo una complessa istruttoria tecnica avviata dall’attuale Amministrazione comunale. Negli ultimi mesi, lungo la linea, al fine di ottenere il nullaosta sono stati effettuati numerosi interventi sulla infrastruttura e sui sistemi di segnalamento e controllo.

Sul treno sono state effettuate infatti tutte le prove statiche e dinamiche previste dalla legge, tutte superate con successo sotto il controllo dell’Ansfisa. «L’assoluta sicurezza del nuovo treno – dice il Comune – è quindi garantita. Nei prossimi giorni, dopo gli adempimenti burocratici, Anm metterà in servizio il nuovo treno che i cittadini potranno utilizzare. I successivi nuovi treni saranno messi in linea progressivamente nei prossimi mesi».

Come sono i nuovi treni della metro di Napoli

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I nuovi treni sono prodotti in Spagna dalla CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarrilles). Sono 108 metri di lunghezza, hanno sediolini colore "blu-Napoli" e possibilità di trasportare fino a un massimo di 1.200 passeggeri per convoglio, sono attesissimi visto l'insufficiente apporto dei vecchi mezzi, spesso guasti e comunque così pochi da non riuscire a garantire i tempi alla banchina.

Il commento del sindaco Gaetano Manfredi che assapora una (rara) gioia nel suo primo anno di consiliatura fatto di tanti problemi, tensioni e capovolgimenti e sconvolgimenti politici:

La messa in esercizio dei nuovi treni è un passo fondamentale per il miglioramento del trasporto metropolitano in città: è stato un lavoro molto complesso a seguito dell’incidente avvenuto lo scorso anno per garantire la massima sicurezza agli utenti.

Siamo particolarmente grati al ministro delle Infrastrutture Giovannini per aver seguito in prima persona la procedura ed ai tecnici del Mims e di Ansfisa per l’enorme lavoro di questi mesi condotto insieme ai tecnici del Comune e di Anm che hanno mostrato grande professionalità e dedizione.

Il fatto è così rilevante che arriva pure la nota soddisfatta del ministro uscente alle Infrastrutture, Enrico Giovannini:

Solo per Napoli, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per il trasporto rapido di massa prevede 350 milioni di euro per l’acquisto di nuovi treni e per il miglioramento delle infrastrutture, mentre con l’ultima legge di bilancio sono stati destinati quasi 800 milioni di euro per il nuovo collegamento veloce tra Napoli e la stazione di Afragola.
Grazie alle risorse del Pnrr il Comune di Napoli dispone, inoltre, di 180 milioni di euro per l’acquisto di 250 autobus elettrici o a idrogeno.

Nino Simeone, Presidente della commissione e Trasporti del Consiglio comunale, ora sferza Palazzo San Giacomo chiedendo tempi rapidi e certi per gli altri convogli da mettere in linea:

Adesso però non perdiamo altro tempo in fronzoli e mettiamolo "subito" in esercizio questo benedetto treno. Anzi, velocizziamo tutte le prove e le autorizzazioni formali che Ansfisa e Ministero dei trasporti devono ancora rilasciare sugli altri 9/10 treni, già pronti e fermi nella stazione/deposito di Piscinola.

A parte il sindaco, che ancora una volta è riuscito nell'impresa di "smuovere" gli uffici romani dal torpore della burocrazia e i lavoratori Anm che hanno fatto letteralmente miracoli per tenere in piedi la "baracca", io sinceramente voglio ringraziare, anzi scusarmi, con le migliaia di cittadini e cittadine che in questi anni hanno dovuto sopportare chiacchiere, tempi di attesa e disservizi veramente imbarazzanti, ai limiti della decenza.

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