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Il 25 ottobre 990 il terremoto che rase al suolo Sannio e Irpinia cancellando intere città

Il 25 ottobre 990 un violento terremoto rase al suolo Sannio e Irpinia: diverse città furono rase al suolo e abbandonate, diverse migliaia i morti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Alcune rovine dell'antica Compsa, poi diventata Conza, assieme a rovine di terremoti successivi
Alcune rovine dell'antica Compsa, poi diventata Conza, assieme a rovine di terremoti successivi

Il 25 ottobre 990 un violento terremoto scosse l'Appennino campano: una scossa, avvertita da Capua fino in Puglia, dilaniò soprattutto il Sannio e l'Irpinia, distruggendo intere città, alcune delle quali non vennero mai più ricostruite. Impossibile stabilire un numero di vittime anche approssimativo: ma dalle cronache storiche le cifre appaiono essere consistenti e nell'ordine di diverse migliaia, soprattutto considerando la repentina scomparsa di diversi borghi, sepolti dalle macerie.

L'epicentro fu nei dintorni di Carife, oggi in provincia di Avellino: ma la scossa fu tale che fino a Capua fu avvertita distintamente. I comuni più vicini, come Ariano Irpino, Frigento e Conza vennero rari al suolo. I danni subiti da Conza (all'epoca chiamata Compsa) furono tali che l'intero abitato non esisteva più. I cronisti dell'epoca, presenti nelle grandi città, descrissero bene i danni avvenuti soprattutto in quei centri. Come ad esempio a Benevento, dove crollarono ben quindici torri difensive della città, mentre nella cittadina di Vipera, poco distante dal capoluogo sannita, crollò perfino il castello. Tali furono i danni che i cittadini scapparono in altre città e Vipera non venne mai più ricostruita, così come capitò a Ronsa.

La descrizione più dettagliata è quella fornita nella Chronica sacri monasterii casinensis (Cronaca del sacro monastero cassinese", poi passato alla storia come Chronicon, iniziato da Leone Marsicano e poi "terminata" da Pietro Diacono, sulla storia dell'Abbazia di Montecassino. I due nacquero negli anni successivi al terremoto, ma poterono consultare fonti oggi perdute e soprattutto parlare con i superstiti o i loro diretti discendenti. E nelle loro "cronache", si parla anche dei terremoto che flagellavano la zona, tra cui proprio quello del 25 ottobre 990 che colpì Sannio e Irpinia, così riportato:

Un grande terremoto si verificò sia a Capua che a Benevento, tale da abbattere tantissime case e far sonare la campane della città. A Benevento abbatté il castello di Vipera e fece crollare 15 torri, sotto le cui macerie morirono centocinquanta abitanti. Distrusse gran parte di Ariano e Frigento, abbatté quasi la metà della città di Compsa e causò la morte del vescovo con molti altri cittadini. Seppellì Ronsa con quasi tutti gli abitanti.

Appena un secolo e mezzo dopo, sarebbe poi arrivato un altro terremoto, quello dell'11 ottobre 1125, oggi classificato come dell'ottavo grado su scala Mercalli e che sarebbe durato per 20 giorni. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.

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