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Gli “angeli del terremoto” d’Irpinia dopo 42 anni incontrano il bimbo che salvarono dalle macerie

La squadra di 8 vigili nel 1980 partì da Verona per l’Irpinia e salvò un bimbo di 11 anni. Oggi hanno scattato una foto nella stessa posa di 42 anni fa con l’ex bimbo salvato.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La squadra di pompieri che nel 1980 salvò un bimbo di 11 anni nel terremoto in Irpinia
La squadra di pompieri che nel 1980 salvò un bimbo di 11 anni nel terremoto in Irpinia

Una squadra di otto vigili del fuoco durante il terremoto in Irpinia del 1980 salvò un bimbo di 11 anni dalle macerie. Prima di partire dalla caserma di Verona scattarono una foto tutti assieme. Quegli stessi “angeli” si sono rincontrati dopo 42 anni e hanno scattato una foto con la stessa posa che avevano quel giorno, ma con una variante: l’uomo accovacciato, il secondo da destra, altri non è che Toni, il bambino salvato.

La squadra degli stessi vigili oggi, dopo 42 anni. Con loro anche l'ex bimbo che salvarono, oggi adulto
La squadra degli stessi vigili oggi, dopo 42 anni. Con loro anche l'ex bimbo che salvarono, oggi adulto

Terremoto Irpinia 23 novembre 1980, domani l'anniversario

Una storia di grande eroismo e di affetto tra colleghi durata più di 40 anni. Di quella squadra di salvataggio nel 2001 è venuto a mancare Giovanni. Ma nella nuova foto è stato degnamente sostituito dal figlio Andrea, anch’egli vigile del fuoco.

Era il 23 novembre 1980 quando si verificò il terremoto dell’Irpinia, una fra le più grandi tragedie vissute dal nostro Paese. Domani, 23 novembre 2022, saranno esattamente 42 anni. All'epoca, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si mobilitò da tutta Italia verso le aree colpite dal sisma. Ben 4.259 vigili del fuoco con oltre 1.100 mezzi.

Tra le squadre partite dai tanti comandi della penisola c’era anche quella composta da otto vigili provenienti da Verona: Luigi, il capo reparto, Giovanni R., il capo squadra, Remo, Giovanni S., Fabrizio, Marco, Ettore e Roberto, i vigili: partiti nella tarda sera del 23 novembre alla volta di Padova per unirsi alla colonna mobile regionale, dopo un giorno di viaggio arrivarono ad Avellino, per essere subito dirottati a Lioni, un paesino a pochi chilometri di distanza.

La squadra di pompieri salvò un bimbo dalle macerie

Nell’area in cui furono assegnati, c’era una delle tante palazzine crollate, si temeva potessero esserci delle persone sepolte tra le macerie, ma dopo 24 ore ininterrotte di ricerche non ci fu nessun ritrovamento. Solo il mattino del 26 novembre, in un momento di silenzio assoluto con strumenti e ruspe spente, la squadra udì un lamento, quello di un bambino: con non poche difficoltà e rischi, anche per le frequenti scosse sismiche, rimasero sempre in contatto vocale con lui, e dopo aver scavato per 4 ore con martelli, scalpelli, dischi da taglio e il più delle volte con le sole mani, lo raggiunsero a tre metri di profondità.

Toni, questo il nome del piccolo di 11 anni, era salvo e stava bene, dopo aver passato tre giorni intrappolato dalle macerie. “Penso che sia stato il momento più toccante che ci ha ripagato di tutto il lavoro svolto durante il periodo di permanenza a Lioni”, così scrisse Luigi sulla sua relazione d’intervento il 2 marzo del 1981.

La reunion dopo 42 anni con l'ex bimbo salvato

Due mesi fa l’intera squadra, seppur orfana di Giovanni R., venuto purtroppo a mancare nel 2001, ma degnamente sostituito dal figlio Andrea, anch’egli vigile del fuoco, si sono rincontrati nella caserma di Verona. Con l’occasione hanno scattato una foto, volutamente simile a quella che li ritraeva insieme 42 anni prima in Irpinia, ma con una variante: l’uomo accovacciato, il secondo da destra, altri non è che Toni, il bambino salvato. Dopo essersi inseguiti reciprocamente col pensiero, per una serie di combinazioni e ricerche si sono ritrovati, quarantadue anni dopo.

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