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Scudetto Napoli 2023

Festa scudetto, un morto a Napoli: è vittima di agguato di camorra. Altri 3 feriti con arma da fuoco

Quattro persone ferite, di cui una poi morta, durante i caotici festeggiamenti-scudetto. L’omicidio sarebbe legato alla guerra fra clan di Napoli Est.
A cura di Nico Falco
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Sangue durante la festa scudetto del Napoli: quattro persone sono rimaste ferite a colpi d'arma da fuoco. Tra questi il 26enne Vincenzo Costanzo, morto successivamente in ospedale. Gli spari sono stati segnalati intorno alle 00.30 nel centro cittadino, in zona piazzetta Volturno, slargo di corso Garibaldi, all'altezza del Borgo Sant'Antonio Abate, quando impazzavano i festeggiamenti del fine partita.

Il primo intervento dei carabinieri in piazza Carlo III, dove è stato soccorso il ragazzo; era stato colpito da diversi proiettili in varie parti del corpo. Il giovane, residente a Ponticelli e già noto alle forze dell'ordine, è stato trasportato d'urgenza al Cardarelli, dove è deceduto poco dopo per le ferite riportate. Il ragazzo, condannato nel 2021 per reati associativi e droga ad otto anni di reclusione, è il figlio di Maurizio Costanzo, esponente di primo piano del clan D'Amico, e di Nunzia Scarallo, sorella di Anna, la moglie di Antonio D'Amico, il fondatore del clan.

La seconda ferita è una 26enne di Portici, raggiunta da un colpo di pistola a una caviglia; medicata al Pellegrini, è stata dimessa con prognosi di 10 giorni. Gli altri due, un 24enne e un 20enne, entrambi di Portici, sono stati trasportati all'ospedale Villa Betania, a Napoli Est; sono stati feriti a un gluteo e dopo le medicazioni del caso sono stati dimessi con prognosi di 15 giorni.

L'omicidio legato alla criminalità organizzata

La dinamica dell'omicidio di Costanzo, è ancora tutta da ricostruire, ma dalle prime risultanze il delitto sarebbe legato ai festeggiamenti per lo scudetto, ma si inserirebbe nei contesti legati alla criminalità organizzata della zona di Ponticelli, Napoli Est, dove da anni il controllo del territorio è conteso tra il clan D'Amico, a cui è ritenuto vicino il 26enne, e i De Micco. Sulla vicenda indagano i carabinieri, col supporto della Squadra Mobile della Questura di Napoli.

Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è intervenuto sulla vicenda, parlando del contesto in cui sarebbe maturato l'omicidio:

Questo morto che c'è stato è legato ad una dinamica che non c'entra niente con la festa. Si tratta di una persona che ha precedenti penali importati. Probabilmente si è trattato di un regolamento di conti.

Il prefetto di Napoli Claudio Palomba è sulla stessa linea:

La morte dell’uomo avvenuta nella notte, mentre la città festeggiava il terzo scudetto della sua squadra, non ha nulla a che vedere con le celebrazioni per la vittoria calcistica.

Appresa la notizia della morte del ragazzo, parenti e amici del 26enne si sono recato all'ospedale Cardarelli, dove Costanzo era stato trasportato e dove è deceduto, e hanno danneggiato il Pronto Soccorso.

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A Napoli ieri 203 feriti: petardi e incidenti

Altre due persone sono state accompagnate al Pronto Soccorso dell'ospedale dei Pellegrini, alla Pignasecca, per danni riconducibili all'esplosione di petardi; si tratta di un 49enne napoletano, che sarebbe rimasto ferito nella zona del quartiere San Carlo Arena, e di un 19enne di Crispano, in provincia di Napoli, che ha riportato la perdita di alcune falangi.

A fine notte il 118 e l'azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro 203 i feriti arrivati nei pronto soccorso degli ospedali della città, soprattutto per incidenti e squarci agli arti derivanti dall'esplosione di botti. A quel che si apprende da fonte 118, le tipologie di feriti giunti nei nosocomi napoletani sono, oltre alle persone colpite da colpi d'arma da fuoco, accoltellati, sfaceli di mano (scoppio di petardo), lussazioni di spalle, frattura di polsi, traumi oculari per colpi o petardi, fratture setto nasale, ferite lacero contuse per incidenti o cadute, fratture agli arti, traumi cranici, attacchi di panico, crisi asmatiche per inalazione fumogeni, una overdose di sostanza stupefacente (cocaina).

Tre i poliziotti refertati per aggressione, tutti in codice verde. Dopo le tre del mattino, spiegano dal 118, sono giunte al pronto soccorso persone ubriache o assuntori di cannabis.

(articolo aggiornato alle 16.50 del 5 maggio 2023)

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