Ferito e lasciato agonizzante tra le case, la punizione dei baby camorristi a Pianura: arrestato 19enne

Sarebbero usciti di casa insieme, poi uno di quelli che era con lui lo avrebbe portato con un pretesto all'interno di un parco residenziale e lì, tra le abitazioni, avrebbe estratto la pistola e gli avrebbe sparato a bruciapelo. Si sarebbe trattato di una punizione per non meglio precisati contrasti, maturata nel contesto della camorra dei ragazzini di Pianura, periferia Ovest di Napoli: la vittima, soccorsa quella notte, è un 47enne, mentre a premere il grilletto sarebbe stato un giovanissimo di 19 anni, ritenuto inquadrato nel gruppo delle "Case Gialle".
L'ordinanza è stata eseguita dai carabinieri a carico di Claudio Riccardo Garavini, classe 2005: arresti domiciliari per il ferimento (riclassificato da tentato omicidio a lesioni personali), carcere per la detenzione e l'esplosione del colpo di pistola, reato commesso con l'aggravante mafiosa; nel procedimento è indagato un altro "volto noto" di Pianura, anche lui 19 anni, attualmente agli arresti domiciliari, verso il quale il gip non ha ritenuto di emettere misura in quanto non sono emersi elementi sul suo coinvolgimento tali da rendere necessaria una misura cautelare.
Nel provvedimento, che Fanpage.it ha potuto visionare, il gip sottolinea che il ragazzo fa parte di "una batteria di giovanissimi violenti e spregiudicati" e che il potere intimidatorio del gruppo, che non si è fatto scrupolo di agire tra le case, è stato tale che la vittima, dopo il ferimento, ha subito lasciato il quartiere, per farci ritorno soltanto per la notifica di un atto, accompagnato dal padre, in un'auto coi finestrini chiusi e con un cappuccio sul volto.
Ferito e lasciato agonizzante tra le case
I fatti risalgono alla notte del 9 febbraio scorso, quando diversi residenti di via Luigi Santamaria, a Pianura, chiamano il 118: hanno sentito un colpo di pistola e a terra c'è un uomo che invoca aiuto. Quando i carabinieri arrivano trovano Vincenzo Cimmino, 47 anni, che perde parecchio sangue da una gamba. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, viene portato al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo dove vengono escluse conseguenze gravi; verrà dimesso con prognosi di 15 giorni.
E viene fuori che il ferimento sarebbe una sorta di punizione, per contrasti nati in quel contesto ma non per attività direttamente legate alla criminalità. Il 47enne fornisce diverse versioni: parla prima di accuse di tradimento derivate da un fraintendimento, con tanto di pestaggio prima dello sparo, poi di un litigio verbale per degli sfottò che avrebbe avuto per un suo incidente in moto poche ore prima.
Le due versioni, però, convergono: sarebbe uscito di casa con Garavino e l'altro indagato e, mentre seguiva il primo nel parco residenziale, l'altro si sarebbe allontanato. A quel punto il 19enne avrebbe inaspettatamente estratto la pistola puntandogliela sulla gamba e avrebbe sparato, da molto vicino, una decina di centimetri.
Il gruppo delle "Case Gialle" di Pianura
Dalle indagini emerge che Cimmino è vicino, per frequentazioni, ai ragazzi del gruppo delle "Case Gialle" di Pianura. Sono una costola del clan Marsicano-Esposito, contrapposto ai Perfetto-Carillo-Cuffaro. Alcuni di loro sono poi transitati nella banda che sarebbe stata guidata da Massimo Santagata (attualmente detenuto). E sono considerati, attualmente, un gruppo emergente nella camorra di Pianura.
Proprio in questo nuovo riassetto sarebbero da inquadrare, secondo gli inquirenti, diversi fatti criminosi avvenuti a Pianura o che hanno coinvolto residenti del quartiere collegati alla criminalità: l'omicidio di Gennaro Ramondino (ritenuto parte del gruppo Santagata), la "stesa" nei pressi dell'abitazione di Mario Fiscarelli, pregiudicato per stupefacenti, e l'omicidio di Pasquale D'Anna, detto Oino, ritenuto il gestore di una delle piazze di spaccio di Pianura e vittima di estorsione dai clan, ucciso a Fuorigrotta.
L'aggressione in un bar di Chiaia
L'ordinanza nei confronti di Garavino, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia Bagnoli. Il ragazzo è attualmente già detenuto, per un altro motivo. È stato individuato come responsabile di una violenta aggressione ai danni di un giovane in un bar di Chiaia, commessa insieme ad un coetaneo, risalente al 1 febbraio scorso: nella circostanza uno studente venne pestato da alcuni ragazzi perché aveva chiesto che venisse rispettata la fila per il bagno.