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Opinioni
Elezioni Regionali Campania 2020

Elezioni Campania: l’errore di Caldoro, il disastro Forza Italia: invisibili durante il Covid

Stefano Caldoro ha fatto una campagna elettorale senza il peso dei Cesaro e dei Beneduce, ma quando doveva esserci non c’era: queste elezioni regionali in Campania si sono decise tra marzo e maggio, quando Vincenzo De Luca si è attestato come unico riferimento dei campani sul Coronavirus. Caldoro era capo dell’opposizione e avrebbe dovuto aggredire il governatore subito sulla gestione del Covid. La fuga da Forza Italia e l’attendismo di Salvini sull’ufficializzazione della candidatura hanno fatto il resto.
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Stefano Caldoro ha fatto la campagna elettorale per le Regionali – la terza –  più ‘leggera' possibile a questo giro: senza il peso e l'ingombro Cesaro, dei Patriciello e dei Beneduce ma anche senza i loro possenti pacchetti di voti. Ha iniziato tardi e non per colpa sua: Forza Italia, ormai partito fantasma in Campania ha temporeggiato sulla scelta del candidato perché l'alleato Matteo Salvini voleva un altro nome.  Su una cosa ha sbagliato sicuramente, Caldoro: durante la fase acuta della pandemia, da marzo a maggio, è sparito. Doveva farsi vedere, doveva essere il pesante contraltare di Vincenzo De Luca sulla gestione dell'emergenza, pretendere trasparenza, far luce sulle ordinanze, sollevare problemi. Il ruolo glielo imponeva: era capo dell'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale.

E invece Caldoro è rimasto intrappolato nella paura del Covid. Una paura umana ma che ha portato De Luca ad essere un uomo solo al comando, l'unico e solo punto di riferimento per i cittadini della Campania sulla pandemia Covid. De Luca ha gigioneggiato, è diventato un meme, i suoi cighialoni e i suoi lanciafiamme rilanciati dai media nazionali: in quel momento sarebbe stato necessario un contraltare capace di convogliare lo scontento rispetto agli eccessi del governatore. Poi lo scivolone su Luigi De Magistris: parlarne oggi  in termini seppur parzialmente positivi significa deludere l'elettore storico del centrodestra che mai mai e poi mai vorrebbe un sindaco simile all'uscente. Insomma, Stefano Caldoro, attentissimo conoscitore della macchina regionale e dell'amministrazione è stato sicuramente vittima degli eventi e dei cambi di casacca. Ma sicuramente ci ha messo un po' del suo. Come quel cartonato con il suo volto, "Cartoro" che è diventato un disastroso boomerang dal punto di vista della propaganda.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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