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Eboli torna alla guerra della mozzarella con Battipaglia. Colpa del Giro d’Italia

La vecchia diatriba della mozzarella di bufala fra Eboli e Battipaglia si è riaccesa. La colpa è del Giro d’Italia in Campania.
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La colpa fu di quella battuta e di chi la scrisse. «La zizzona di Battipaglia» del film "Benvenuti al Sud" non esisteva fino a quel momento. E invece dopo il film campione d'incassi divenne la reginetta del marketing. Riaccendendo vecchi rancori territoriali mai sopiti.

Dovete sapere che nel mondo dell' ‘oro bianco', ovvero della mozzarella di latte di bufala campana ci sono sempre state due diatribe. La prima, classica: è più buona la mozzarella dell'area aversana (Caserta) o quella della Piana del Sele (Salerno)? Vexata quaestio. Irrisolvibile. Meglio mangiarle entrambe.

Poi però c'è l'altra questione che riguarda solo la provincia di Salerno: la mozzarella è di Battipaglia o di Eboli? Ed è proprio in questa diatriba che si è inserita la telecronaca del passaggio del Giro d'Italia 2023 in provincia di Salerno.

Già, perché il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha scritto a RaiSport e alla Direzione del Giro d’Italia a nome della città dopo la diretta della corsa rosa andata in onda mercoledì 10 maggio, chiedendo una rettifica «circa quanto erroneamente dichiarato e quanto gravemente omesso al pubblico di milioni di telespettatori».

E quale sarebbe stata questa mancanza? Quella di scordare Eboli e Capaccio quali città produttrici del celebre latticino, sedi dei maggiori stabilimenti caseari della provincia e tra i più grandi del Mezzogiorno. Gli ebolitani sono certi di ciò che dicono: Battipaglia fu frazione della loro città e solo alla fine degli anni Venti (1929) divenne comune autonomo. A Battipaglia – dicono gli ebolitani – ci sono i negozi di vendita al dettaglio di mozzarella, conosciuti poiché vi è il passaggio frequente delle auto che si dirigono verso i paesini del Cilento. Ma i caseifici stanno da noi. Questo dicono. E il sindaco ovviamente è d'accordo:

Non una volta è stata nominata Eboli, pur partenza di tappa del Giro. Nessun accenno al suo patrimonio culturale, ai suoi tesori architettonici, alla sua bellezza naturalistica, alle produzioni agricole ed industriali.  La mozzarella, sono solo alcune delle eccelse produzioni di Eboli e della Valle del Sele che aziende di prim’ordine, di valore internazionale.

La ‘zizzona’, riferimento ‘celebre’ alla mozzarella di uno dei comuni della Piana del Sele, dove in verità non vi è un solo allevamento bufalino, è una leva di marketing di un bravo imprenditore, ma nulla in confronto alle migliaia di bufale allevate sul nostro territorio.

Non è pertanto accettabile che Eboli e Capaccio, sedi dei maggiori stabilimenti caseari della provincia e tra i più grandi del Mezzogiorno, passino per comuni limitrofi. Bisogna conoscere la realtà per comprendere e raccontare il nostro Paese, con senso di responsabilità.

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