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Due risse in spiaggia a Posillipo, il cantante Tommaso Primo: “Scosso dalla violenza di questa città”

Il noto cantante partenopeo, originario proprio del quartiere, commenta con un lungo sfogo sui social gli ultimi due episodi di violenza verificatisi nella giornata di ieri.
A cura di Valerio Papadia
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Napoli violenta. È quello che raccontano le ultime notizie di cronaca che arrivano dalla città, precisamente dal quartiere Posillipo, dove nella sola giornata di ieri, domenica 15 maggio, due distinti episodi di hanno tenuto banco sui social e sulle pagine dei giornali per la particolare efferatezza con la quale si sono consumati. Prima, sugli scogli di Marechiaro, due ragazzini, entrambi minorenni, accoltellati e finiti in ospedale in prognosi riservata; poi, una rissa sulla spiaggia poco distante dallo storico Palazzo Donn'Anna, con un uomo che ne colpisce un altro a colpi di casco e poi tenta di annegarlo. Stanco di tutta questa violenza, il noto cantante partenopeo Tommaso Primo, originario proprio di Posillipo, si è lasciato andare a un lungo sfogo sui suoi profili social.

Tommaso Primo
Tommaso Primo

"Sono molto scosso e seriamente preoccupato per il degrado umano che regna in questa città. Mi permetto di essere sincero e senza peli sulla lingua, come sempre, sapendo da subito che riceverò badilate di merda per il mio punto di vista. Ieri ho assistito a scene atroci" scrive il cantautore, raccontando poi a chi lo segue i dettagli dei due episodi di violenza oggetto della sua disamina.

Primo, molto legato a Napoli, che si riflette anche nelle sue canzoni, entra poi nel vivo della riflessione. Il cantautore partenopeo scrive ancora:

Napoli è violenta, lo è terribilmente. La deriva del camorrismo si sta espandendo e negarlo, a questo punto, vuol dire essere conniventi. O stupidi. Non mi venite a recitare la solita storiella del succede ovunque perché offendete la vostra intelligenza. " ‘O cavallo ‘e ritorno" non succede ovunque, le principali strade della città, letteralmente prese d'assalto il sabato sera, sono scene tipicamente nostrane. Così come coinvolgere nelle sparatorie bambine indifese che nulla hanno a che vedere con questo schifo. Non avete neanche idea di quanto sia facile procurarsi un'arma da fuoco in città, né di quanti ragazzi scendano armati nel fine settimana

La riflessione di Tommaso Primo si conclude poi con un appello rivolto alle istituzioni:

Se la politica vuole fare qualcosa, per migliorare la situazione da qui a trent'anni, deve assolutamente mettere in conto d'intervenire, con i fatti e non con il solito chiacchiericcio sterile, sull'educazione di questi ragazzi. Creare strutture, investire su tutor, sovvenzionare corsi in ogni quartiere che avvicinino i giovani nel nome della creatività, dello sport sano, dell'educazione civica. C'è qualcuno, nei palazzi, che abbia a cuore il loro futuro ? Io offrirei il mio impegno gratuitamente, per cercare di creare un domani a migliore a questi scugnizzi

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