Dopo l’ordinanza movida, nella strada dei baretti rimosse col carroattrezzi le auto dei residenti

Dopo l'ordinanza sulla movida, in vico Quercia, la strada dei baretti del centro di Napoli, blitz della Polizia locale con i carroattrezzi: rimosse le auto dei residenti che erano parcheggiate in strada. L'operazione dei caschi bianchi è scattata nella giornata di venerdì, 7 novembre, all'indomani dell'entrata in vigore dell'ordinanza sindacale che, come anticipato da Fanpage.it, dispone la chiusura dei locali alle 22 durante la settimana e all'1,30 nel weekend (venerdì 2 sabato). La strada era stata trasformata da Ztl (Zona a Traffico Limitato) in Apu (Area pedonale urbana) nel 2020. Una decisione, però, contestata fin dall'inizio dagli abitanti della zona che lamentano di non avere più spazi per parcheggiare ed hanno lanciato una raccolta firme.
Proteste degli abitanti, dopo il blitz
Il blitz della Polizia Locale con diversi carri attrezzi, a quanto apprende Fanpage.it, è partito venerdì mattina, proprio il giorno dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza. I residenti stanno protestando, anche attraverso il Comitato per la Vivibilità Cittadina, presieduto dall'avvocato Gennaro Esposito: "Vico Quercia, dove ci sono le limitazioni dell'ordinanza sulla movida, in virtù di una delibera della giunta de Magistris del 2020 è stata trasformata da ZTL in area pedonale", afferma Esposito, secondo il quale il dispositivo di traffico, "piuttosto che migliorare la viabilità", avrebbe favorito in questi anni "l’occupazione di suolo pubblico con tavolini e sedie".
"Quando è stata istituita la Ztl – sostiene l'avvocato – sono state cancellate anche le strisce bianche per la sosta, senza dare alternative agli abitanti. E i residenti non sanno più dove parcheggiare. La Giunta Manfredi non ha posto rimedio a questa situazione". "Ci chiediamo – aggiunge Esposito, che critica la tempistica dell'arrivo dei carri attrezzi – per quale motivo siano state portate via le auto, ma non tutte le suppellettili in strada: i blocchi di pietra e le sedute che si trovano sul suolo pubblico".
"L'ordinanza va estesa ad altri quartieri"
"In quella zona – conclude – è in atto una battaglia per la vivibilità ed i cittadini residenti sono letteralmente perseguitati perché richiedono il rispetto della loro abitazione e della loro salute". Esposito si chiede anche per quale motivo l'ordinanza sia limitata solo ad una parte della città e non anche ad altri quartieri, come Bagnoli e Coroglio per esempio, che pure sono teatro di movida. "Negli altri quartieri affetti dal medesimo problema, i residenti non sono affatto considerati e sono condannati a subire il martellamento acustico. Noi diciamo alla politica che la Città è innanzitutto dei cittadini ed una città accogliente deve esserlo per tutti".