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Don Giustino Russolillo diventa Santo, cerimonia a San Pietro con Papa Francesco e festa a Pianura

Il parroco di Pianura, fondatore dei Vocazionisti, canonizzato oggi a Roma dal Pontefice. Omaggio anche al Santuario di Pompei.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Don Giustino Maria Russolillo
Don Giustino Maria Russolillo

Don Giustino Maria Russolillo diventa Santo. Papa Francesco ha presieduto la solenne cerimonia di canonizzazione oggi, 15 maggio 2022, a Piazza San Pietro, a Roma, alle ore 10,00, assieme alla proclamazione di altri nove santi (6 uomini e 4 donne, sono 5 italiani, tutti religiosi fondatori di ordini ecclesiastici, 3 francesi, un indiano e un olandese). Grande festa a Pianura, nell'area occidentale di Napoli, dove don Giustino è nato il 18 gennaio 1891. Nel quartiere si sono radunati fin dal mattino tantissimi fedeli, per festeggiare in diretta l'evento. Mentre in piazza San Pietro la canonizzazione è stata salutata da decine di migliaia di fedeli. Presente alla cerimonia anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che guida la delegazione ufficiale italiana alla Messa del Papa.

Ordinato sacerdote il 20 settembre 1913, nella cattedrale di Pozzuoli, don Giustino Russolillo fu nominato parroco di San Giorgio Martire nel rione di nascita. Nel 1920, fondò la Congregazione dei Padri Vocazionisti (Societas Divinorum Vocationum) e, l’anno dopo, quella delle Suore Vocazioniste. Successivamente anche l’Istituto Secolare, ora denominato Apostole vocazioniste della santificazione universale.

L'omaggio del Santuario di Pompei

"Ogni sua iniziativa aveva il segno della santità e della divina unione con la Santissima Trinità – ricorda il Pontificio Santuario di Pompei – Anche il suo saluto, “Fatti santo” oppure “Gesù Maria Giuseppe”, era rivelazione di un desiderio e annuncio di una missione. Si spense a Napoli, sempre a Pianura, il 2 agosto 1955. Un rapporto di profonda stima reciproca legava il Beato Bartolo Longo al novello santo, al quale il Fondatore del Santuario di Pompei affidava i giovani che mostravano segni di chiamata alla vita religiosa".

"Quel legame – prosegue il Santurario – ha lasciato tracce profonde e ancora oggi continua nella preziosa presenza dei figli del Beato Russolillo, i Padri vocazionisti, nella Cappella delle Confessioni, “cuore” del Santuario di Pompei, per il delicato ministero della confessione e della direzione spirituale. In una lettera che, il 27 settembre 1924, don Giustino inviò a Bartolo Longo, scrisse: “Che il buon Dio, come le ha concesso di fare un bel trono alla Sovrana Maria in questa terra. le conceda d'essere tra i primi assistenti al Suo Trono anche nella Patria. E si ricordi sempre anche di questo suo servitore affezionatissimo”.

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