Diploma senza studiare, a Salerno scoperta la scuola dei titoli falsi: oltre 500 indagati
Il diploma superiore conseguito senza studiare, ma pagando fino a 2.500 euro per avere l'agognata pergamena, anche se fasulla, al pari degli altri studenti che invece hanno sudato 5 anni sui libri. Con il titolo in tasca poi vincere anche i concorsi pubblici, superando gli altri concorrenti onesti. I carabinieri hanno scoperto una vera e propria fabbrica di titoli di studio falsi in provincia di Salerno. Oltre 400 “diplomi” falsificati, firme fasulle, pergamene taroccate, incongruenze tra i registri e i titoli. La base del diplomificio era in un istituto scolastico del Cilento, che si trova in una rinomata località turistica. Sono 554 gli indagati a vario titolo che rispondono, rispettivamente, dei reati di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Fino a 2.500 euro per un diploma falso
Diversi i titoli di studio falsi rilasciati dalla scuola, che vanno dai diplomi di grado preparatorio, ai diplomi di specializzazione polivalente, ai diplomi di qualifica professionale, che hanno addirittura consentito a numerosi indagati, residenti sull'intero territorio nazionale – pertanto, non solo nel Cilento – la vincita di concorsi in ambito scolastico, con un danno per la pubblica amministrazione che ammonta a ben oltre 7,5 milioni di euro. Il costo per ciascun titolo falsificato, come accertato dagli investigatori, poteva aggirarsi dai mille ai 2.500 euro.
Come sono state scoperte le truffe
Le indagini sui falsi diplomi, condotte dalla Procura di Vallo della Lucania e affidate ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria e alle Compagnie di Vallo della Lucania e di Agropoli, hanno richiesto oltre un anno di ricerche. Ma come è stata scoperta la rete del falso? I truffatori si sono traditi da soli. L'Ufficio Scolastico Regionale però ad un certo punto si è accorto che alcuni docenti, per l’assunzione in ruolo nel 2018, avevano presentato dei titoli di studio molto vecchi, ma che non avevano mai presentato in precedenza in nessun altro concorso.
Da qui, la segnalazione alle forze dell'ordine, che hanno deciso di approfondire la vicenda, per capire come mai i diplomi non siano stati mai utilizzati per tanti anni da chi li aveva conseguiti. I militari dell'Arma hanno scoperto così che il fenomeno era molto più vasto. Hanno acquisito centinaia di titoli di studio “sospetti” su tutto il territorio nazionale, svolgendo, tra le altre attività investigative che si sono rese necessarie, una certosina analisi documentale durata ben oltre un anno – che ha visto impegnati incessantemente negli uffici di Via Andrea de Hippolytis i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria in sinergia con quelli sul territorio di Vallo della Lucania e Agropoli.