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Dieci anni di carcere al rapinatore che ha puntato il mitra in faccia a un bambino in pizzeria a Casavatore

Condannati due dei rapinatori che, ad ottobre, fecero irruzione nella pizzeria “Un posto al sole” di Casavatore (Napoli) puntando le armi anche su un bimbo.
A cura di Nico Falco
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Un bambino di pochi anni con un fucile mitragliatore puntato dritto in faccia, per convincere il padre e gli altri presenti a non opporre resistenza. La scena più terribile della rapina nel ristorante pizzeria "Un posto al sole" di Casavatore, in provincia di Napoli, ripresa dalle telecamere di sorveglianza e finita sui social. A cinque mesi da quel raid sono arrivate le prime condanne per due dei componenti della banda, finiti in manette circa un mese dopo: le pena più pesante, dieci anni di reclusione, ad Antonio Silvestro, 32 anni, identificato come l'uomo che ha puntato l'arma sul piccolo, mentre Marco Giardino, 20 anni, anche lui del quartiere Secondigliano, è stato condannato a 7 anni.

Rapina con fucile puntato su bimbo, condannati due rapinatori

La sentenza risale ad alcuni giorni fa, è stata emessa dal gup del Tribunale di Napoli Nord al termine del processo, che si è tenuto con giudizio immediato, come richiesto dalla Procura di Napoli Nord, vista la rilevanza degli elementi raccolti nei loro confronti. Il terzo componente della banda, anche lui fermato con gli altri due, il 20enne dei Quartieri Spagnoli Salvatore Di Matteo, deve ancora sostenere il processo. Secondo i pm i tre arrestati facevano parte di un gruppo specializzato in rapine con quelle modalità e utilizzando armi da guerra, che puntavano anche sui clienti.

La rapina nel ristorante pizzeria "Un posto al sole" di Casavatore risale allo scorso 9 ottobre, le immagini di quel raid sono diventate tristemente famose dopo essere state diffuse sui media e sui social. Le indagini dei carabinieri avevano portato all'individuazione dei tre, che a fine novembre erano stati sottoposti a fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di rapine aggravate, di rapina consumata e di svariate rapine; per i militari i tre avevano già organizzato altri colpi per quegli stessi giorni, sventati grazie alla massiccia presenza delle forze dell'ordine che stavano presidiano il territorio.

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