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Il Boss delle cerimonie e il Castello delle Cerimonie

Cosa succederà a La Sonrisa dopo la confisca: le ipotesi sulla gestione del Castello delle Cerimonie

La struttura da ricevimenti “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate potrebbe essere gestita da un tavolo tra Comune, Procura e Prefettura. Che fine faranno il ristorante e lo show televisivo “Castello delle Cerimonie” dopo la confisca.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Dopo la confisca urbanistica per lottizzazione abusiva del ristorante-hotel per cerimonie "La Sonrisa" a Sant'Antonio Abate, in provincia di Napoli, tutti si chiedono cosa ne sarà della popolarissima location dello show il "Castello delle Cerimonie" su Realtime-Discovery. L'enorme struttura per ricevimenti, gestita finora dalla famiglia Polese, che sorge su un'area di oltre 40mila metri quadrati, dà lavoro ad oltre 300 persone, tra dipendenti, lavoratori stagionali e dell'indotto.

La sentenza della Corte di Cassazione emessa, giovedì 15 febbraio 2024, prevede il passaggio diretto al Comune di Sant'Antonio Abate, guidato dal sindaco Ilaria Abagnale. Ma il passaggio di consegne non sarà immediato e si prevedono tempi lunghi.

Cosa potrebbe succedere al ristorante e ai posti di lavoro

La sentenza della Cassazione che prevede la confisca urbanistica del bene è in corso di notifica al Comune e ai gestori e bisognerà aspettare poi il deposito delle motivazioni. A quanto apprende Fanpage.it da fonti del Comune di Sant'Antonio Abate, nei prossimi giorni ci saranno al Comune delle riunioni per capire come la struttura dovrà essere gestita e quali soluzioni potranno essere eventualmente valutate, tenendo in conto anche la necessità della tutela dei posti di lavoro.

È ipotizzabile che, data la complessità della vicenda e l'entità del bene, che richiederà ingenti risorse per la gestione, nei prossimi giorni possa essere aperto un tavolo congiunto tra Comune di Sant'Antonio Abate, Procura di Torre Annunziata e Prefettura di Napoli per studiare le soluzioni migliori.

Il caso de La Sonrisa è molto particolare. A differenza della confisca di prevenzione, antimafia o penale che prevede che il bene confiscato passi dal privato cittadino al Demanio dello Stato, che può successivamente nominare un amministratore giudiziario o affidarlo al Comune, in questo caso, invece, la sentenza di confisca urbanistica prevede il passaggio direttamente al Comune.

Il Municipio, quindi, dovrà gestire in proprio il bene. E qui c'è un altro problema. Ci sono dei precedenti sul territorio di confische, ma hanno riguardato beni di minore entità. Proprio pochi giorni fa è stata confiscata una villetta, che è stata consegnata al Comune, il quale la sta trasformando in un asilo nido grazie ai fondi del Pnrr con un accordo con la Procura Generale. Ma in questo caso il bene era di piccole dimensioni e la villetta era stata già sgomberata.

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Il Castello delle Cerimonie sarà abbattuto?

Il Castello delle Cerimonie sarà abbattuto? Si tratta di una soluzione non necessaria. La normativa prevede la possibilità di preservare il bene confiscato. Il ristorante-hotel può restare in piedi.

Il Comune potrebbe rivenderlo, affittarlo, affidarlo in comodato, oppure destinarlo a progetti di pubblica utilità, ad un utilizzo, quindi, a fini sociali, il tutto attraverso un bando pubblico. Per la villetta confiscata, ad esempio, si è ottenuto dalla Procura generale la possibilità di mantenere in piedi la struttura e riconvertirla per pubblica utilità. Anche se nel caso de La Sonrisa si tratta di un complesso di 40mila metri quadrati per i quali sarebbero necessari consistenti fondi per la gestione.

Il programma tv di Realtime che fine farà?

Anche il destino dello show televisivo prodotto da Discovery-Realtime "Il Castello delle Cerimonie" al momento resta un'incognita. I tempi per il perfezionamento della procedura di confisca urbanistica si preannunciano molto lunghi. Tutta la procedura, come detto, potrebbe essere seguita da un tavolo congiunto tra Comune, Prefettura e Procura.

Tra le varie ipotesi, è possibile anche che possa avvenire l'eventuale cessazione dell'attività e quindi lo sgombero della struttura, finalizzato al conferimento al Comune. In questo caso, dopo lo sgombero è possibile che il programma tv possa essere interrotto o che si possa pensare ad una location alternativa. Ma al momento non c'è alcuna decisione presa, è bene ribadirlo, né si conoscono i tempi della procedura.

Tutti i passaggi della confisca della Sonrisa

Quali saranno adesso i prossimi passaggi? Il primo passo sarà la notifica della sentenza della Corte di Cassazione alle parti interessate. Quindi, avverrà la trascrizione da parte dell'ufficio avvocatura del Comune di Sant'Antonio Abate. Ci sarà un sopralluogo dei tecnici che devono quantificare il valore della struttura e il valore locativo, in caso si volesse dare in affitto. Dopodiché, gli altri passaggi che potrebbero includere l'eventuale cessazione di attività e lo sgombero.

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