Coronavirus Napoli: “Sono guarito, ma da 17 giorni aspetto il tampone per uscire di casa”

“Ero positivo al Covid, ma non ho più sintomi dal 22 agosto e i 14 giorni sono scaduti il 30. Dopo le cure, mi hanno fatto il tampone per verificare la negatività. Ma è stato sbagliato. Poi non mi hanno più richiamato. Da 17 giorni sono costretto in quarantena a casa senza avere sintomi. Ora aspetto che mi rifacciano il tampone di controllo, ma poi dovrò fare anche il secondo. Ci vorrà un mese. Non ce la faccio più. Ho rispettato le regole. Non ho fatto vacanze all'estero, non sono andato in discoteca. Appena ho avuto i primi sintomi mi sono isolato in casa. Ho seguito tutte le norme per tutelare me, la mia famiglia, la mia ragazza e il quartiere dove vivo. Non so più a chi rivolgermi per tornare ad avere la mia libertà di uscire e il diritto a lavorare”. È un fiume in piena Andrea Moscatelli, operaio residente di Bagnoli: “La mia disoccupazione è finita a luglio – dice – A settembre avevo già due opportunità di lavoro, ma mi ritrovo intrappolato in casa. io sono solo. Mia madre mi lascia il cibo fuori alla porta. Mentre la gente del quartiere ora mi addita come se avessi la peste. Io sto bene, voglio uscire. Onestamente basta. Non ho paura di metterci la faccia”.
Quando ha scoperto di avere il Coronavirus?
“Il 16 agosto ho cominciato ad avvertire i primi sintomi: febbre alta, a 38 e mezzo, e anosmia e ageusia. In pratica ho iniziato a non avvertire più sapori ed odori. Ho avvertito subito i miei familiari che hanno fatto le dovute analisi e loro sono risultati negativi per fortuna. Il giorno dopo ho chiamato il mio medico di base perché i sintomi preoccupato che potesse essere il Covid19 e ho cominciato la cura con i farmaci, nel mio caso Zitromax e Bentelan per 9 giorni. Contemporaneamente, il medico ha fatto la richieta all'Asl Napoli 1 Centro per il tampone. Il 18 agosto l'Asl ha cominciato a chiamarmi ogni giorno per conoscere l'evoluzione della malattia. Il 19 agosto sono venuti a casa a fare il tampone, i risultati sono arrivati dopo 48 ore e sono risultato positivo al Coronavirus”.
Poi cosa è successo?
“Col passare dei giorni la febbre e gli altri sintomi sono spariti. Già il 22 agosto stavo bene, ma ho continuato l'isolamento fino al 30 agosto. In quella data l'Asl è venuta a casa per fare il primo tampone di controllo. Da allora, ho chiamato ogni giorno per conoscere i risultati, perché avevo fretta di tornare a lavoro, ma mi hanno detto che c'erano dei ritardi a causa del gran numero di tamponi da processare”.
Poi cosa ha fatto?
“Il 4 settembre ho chiamato il mio medico curante che si è collegato alla piattaforma. E ho scoperto allora che il tampone di controllo fatto il 30 agosto era ‘inconclusivo'. Sabato 5 settembre ho chiamato l'Asl che mi ha detto che il mio tampone probabilmente è stato fatto male e che dovrò ripeterlo. Io ho seguito le regole, ho fatto affidamento al protocollo e ora mi ritrovo intrappolato in casa, abbandonato da un iter che avrebbe dovuto funzionare. Ora dovrò rifare il tampone. Ma ad oggi, 7 settembre, non mi hanno ancora contattato. Considerato che se risulta negativo dovrò aspettare anche il secondo tampone di conferma, probabilmente non uscirò di casa prima di ottobre. E come faccio a lavorare e a portare i soldi a casa per mangiare?”.