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Coronavirus, De Luca: I reparti di terapia intensiva resteranno anche senza una seconda ondata Covid

Il governatore Vincenzo De Luca oggi ha inaugurato 8 nuovi posti letto di terapia intensiva al Policlinico Federico II: “Dobbiamo arrivare a 800 posti. Non dismetteremo i reparti Covid se non si verificherà una seconda ondata. Resteranno a disposizione dei cittadini e saranno usati a rotazione”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Le strutture sanitarie che abbiamo allestito e stiamo preparando per il Covid19, se non ci sarà una seconda ondata di contagi, resteranno a disposizione dei cittadini e saranno usate a rotazione”. Lo assicura il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. I Covid center, insomma, come i prefabbricati all'Ospedale del Mare, resteranno dopo l'estate, anche se non dovesse esserci una seconda ondata di contagi. Il governatore usa una metafora per spiegare il concetto: “Non si smantella la Protezione Civile nazionale se non si verifica un terremoto in un anno”.

Policlinico Federico II, inaugurati 8 posti nuovi in terapia intensiva

Il presidente della giunta regionale della Campania è intervenuto oggi all'inaugurazione di 8 posti nuovi di terapia intensiva al Policlinico Federico II. “Dobbiamo arrivare a 800 posti di terapia intensiva – spiega De Luca – È chiaro che non saranno occupati tutti subito e speriamo che non lo siano. Ma su indicazione del Ministero della Sanità dobbiamo avere le strutture adeguate per reggere una possibile ondata di ritorno del contagio anche rilevante”.

“La nostra programmazione sanitaria – spiega l'ex sindaco di Salerno – è calibrata sulle ipotesi sempre più gravi, poi lavoriamo perché questo non accada, ma se vogliamo essere all'avanguardia nel combattere il Covid19 dobbiamo essere un passo avanti su possibili criticità. Il Policlinico ha già dato una splendida risposta nel corso dell'emergenza Covid. Qui abbiamo realizzato una struttura di ostetricia e ginecologia dedicata alle partorienti con il virus, il Policlinico è uno dei punti di eccellenza della sanità regionale. Ora pensiamo a potenziare alcune strutture, come sui multi-trapianti, su cui useremo anche queste terapie intensive. Ancora abbiamo una quota di mobilità passiva anche sui trapianti, in particolare sul fegato verso la Lombardia”.

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