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Coop e appalti, al Comune di Salerno nuovo blitz, acquisiti atti. Resta ai domiciliari Savastano

Nuovo blitz della squadra mobile di Salerno al Comune: acquisiti nuovi documenti nell’inchiesta sui presunti appalti truccati, che ha portato all’arresto di una decina di persone e scosso l’intera classe politica salernitana. Resta ai domiciliari il consigliere regionale Nino Savastano, fedelissimo di De Luca.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Palazzo del Comune di Salerno

Nuovo blitz al comune di Salerno: questa mattina gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo della valle dell'Irno sono tornati su via Roma per acquisire nuovi documenti. I poliziotti sono arrivati alle 9.40 circa e sono andati via poco dopo le 10: a quanto si apprende, si tratterebbe di un'attività collegata all'inchiesta sui presunti appalti truccati che nei giorni scorsi era emersa a Salerno, scuotendo l'intera classe politica locale e portando all'arresto di diverse persone, tra cui il consigliere regionale Nino Savastano, fedelissimo del presidente della Regione Vincenzo De Luca, e vedendo anche il riconfermato sindaco di Salerno Vincenzo Napoli tra gli indagati.

Resta ai domiciliari Savastano

Confermati intanto i domiciliari per il consigliere regionale Nino Savastano, così come l'imprenditore Fiorenzo Zoccola a cui invece sono stati concessi dopo che inizialmente era stato portato in carcere. Si attenua la posizione di Luca Caselli, dirigente del comune di Salerno, a cui sono stati revocati gli arresti domiciliari ma con l'interdizione dai pubblici uffici. Di fatto, l'impianto accusatorio della Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli al momento resta confermato, con le indagini che proseguono in maniera serrata per far verificare i rapporti tra coop e politica.

Lambiase (M5S): "Quadro politico nocivo per la città"

Duro affondo del consigliere comunale Catello Lambiase del Movimento Cinque Stelle che al comune di Salerno è all'opposizione del sindaco Enzo Napoli, eletto invece in quota Vincenzo De Luca.

Le intercettazioni e gli interrogatori agli indagati nelle indagini che coinvolgono l’amministrazione comunale di Salerno, dal sindaco a diverse figure della sua maggioranza, fanno emergere, al di là di quelle che poi saranno le sentenze, un quadro politico nocivo alla città e ai suoi cittadini. Qualora le indagini della magistratura dovessero essere confermate ed a prescindere dall’esito del processo, mettono in piena luce dinamiche clientelari atte ad inquinare il voto utilizzando il bene pubblico come "cosa propria”, ed il lavoro (utilizzando cooperative, partecipate e municipalizzate) per fare leva su tantissimi cittadini mantenuti costantemente in condizioni di bisogno.

Lambiase ha quindi puntato il dito contro l'amministrazione comunale:

A questo punto ci chiediamo se questi si rendano conto del danno che stanno causando a tutta la comunità salernitana e non stiano pensando, in particolare il sindaco Enzo Napoli, a dare le dimissioni per consentire alla città di andare avanti nel mentre che risolvano i loro problemi con la giustizia. Sarebbe un gesto concreto, un segnale di rispetto nei confronti del popolo salernitano, che restituirebbe loro un briciolo di dignità.

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