Cimitero di Poggioreale, la protesta: “Corpi dei defunti ancora tra le macerie a 3 mesi dal crollo”

Bidoni rovesciati, cartelli e blocchi stradali a Poggioreale, dove oggi è esplosa la rabbia dei familiari dei defunti coinvolti nel crollo al cimitero del 5 gennaio scorso. A tre mesi dal cedimento, il camposanto, infatti, resta ancora sotto sequestro. Completamente interdetta tutta la parte del cimitero Monumentale, dove sono state sospese anche le attività cimiteriali. I corpi dei defunti sono ancora oggi esposti alle intemperie tra le macerie. Un'immagine che giorno dopo giorno fa crescere l'indignazione e la disperazione delle famiglie, ferite negli affetti intimi, che chiedono a viva voce che quei resti mortali vengano riconsegnati ai loro cari. Oggi è stata organizzata una fiaccolata di protesta che si è trasformata in un presidio stradale attorno alle 15,30.
La speranza è ridare una degna sepoltura ai loro resti e riaprire il cimitero. Deposta una corona di fiori in memoria dei defunti. I familiari hanno deciso che ogni mese lasceranno un segno tangibile per alimentare la memoria. Circa una ottantina i familiari dei defunti, riunitisi nel comitato "Crollo 5 gennaio 2022 – Insieme per non dimenticare", insieme ai cittadini del Comitato Quartiere Poggioreale e a quelli di altri comitati locali. La manifestazione si è tenuta davanti al Cimitero monumentale di Poggioreale, accanto al cantiere della Metro.

A febbraio, i familiari dei defunti affissero un tabellone con i volti dei loro parenti defunti. Sotto la scritta: "5 gennaio 2022, per voi sono solo morti, per noi il passato, il nostro essere, i nostri affetti più cari. Esigiamo rispetto". Il Cimitero ad oggi resta ancora chiuso dopo il crollo delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi, avvenuto nella tarda serata del 5 gennaio scorso, dopo un allagamento nei cantieri della metropolitana Linea 1 in costruzione. Ingegneri e periti nominati dalla Procura stanno entrando quasi ogni giorno nell'area sequestrata per verificare le condizioni di stabilità. La procura però, finora, ha negato il dissequestro.