video suggerito
video suggerito

Cimitero di Poggioreale, la protesta: “Corpi dei defunti ancora tra le macerie a 3 mesi dal crollo”

Bidoni rovesciati e blocchi stradali a Poggioreale, dove oggi è esplosa la rabbia dei familiari dei defunti coinvolti nel crollo al cimitero del 5 gennaio.
A cura di Pierluigi Frattasi
199 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Bidoni rovesciati, cartelli e blocchi stradali a Poggioreale, dove oggi è esplosa la rabbia dei familiari dei defunti coinvolti nel crollo al cimitero del 5 gennaio scorso. A tre mesi dal cedimento, il camposanto, infatti, resta ancora sotto sequestro. Completamente interdetta tutta la parte del cimitero Monumentale, dove sono state sospese anche le attività cimiteriali. I corpi dei defunti sono ancora oggi esposti alle intemperie tra le macerie. Un'immagine che giorno dopo giorno fa crescere l'indignazione e la disperazione delle famiglie, ferite negli affetti intimi, che chiedono a viva voce che quei resti mortali vengano riconsegnati ai loro cari. Oggi è stata organizzata una fiaccolata di protesta che si è trasformata in un presidio stradale attorno alle 15,30.

La speranza è ridare una degna sepoltura ai loro resti e riaprire il cimitero. Deposta una corona di fiori in memoria dei defunti. I familiari hanno deciso che ogni mese lasceranno un segno tangibile per alimentare la memoria. Circa una ottantina i familiari dei defunti, riunitisi nel comitato "Crollo 5 gennaio 2022 – Insieme per non dimenticare", insieme ai cittadini del Comitato Quartiere Poggioreale e a quelli di altri comitati locali. La manifestazione si è tenuta davanti al Cimitero monumentale di Poggioreale, accanto al cantiere della Metro.

Immagine

A febbraio, i familiari dei defunti affissero un tabellone con i volti dei loro parenti defunti. Sotto la scritta: "5 gennaio 2022, per voi sono solo morti, per noi il passato, il nostro essere, i nostri affetti più cari. Esigiamo rispetto". Il Cimitero ad oggi resta ancora chiuso dopo il crollo delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi, avvenuto nella tarda serata del 5 gennaio scorso, dopo un allagamento nei cantieri della metropolitana Linea 1 in costruzione. Ingegneri e periti nominati dalla Procura stanno entrando quasi ogni giorno nell'area sequestrata per verificare le condizioni di stabilità. La procura però, finora, ha negato il dissequestro.

199 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views