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“Chiuso per adozione”: Giovanni e Pina dopo 5 anni diventano genitori, l’annuncio sulla serranda del caseificio

Sulla serranda del punto vendita di un caseificio di Napoli è stato affisso un lieto annuncio particolare: “Chiuso per adozione. Finalmente diventiamo genitori”.
A cura di Federica Grieco
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Punto vendita di via Chiaia del caseificio Battiniello
Punto vendita di via Chiaia del caseificio Battiniello

Diventare genitori può rivelarsi un'impresa ardua. Può esserlo per le coppie che provano a concepire un bambino, a causa di problematiche che insorgono legate all'infertilità, ma anche per coloro che decidono di puntare sull'adozione proprio per l'impossibilità di mettere al mondo un figlio o, più semplicemente, per scelta.

Pratiche che durano anni, cavilli burocratici e un impiego ingente di risorse economiche spesso scoraggiano le coppie che desiderano dare un futuro diverso a uno dei tanti bambini abbandonati dai propri genitori naturali o rimasti orfani. Quando, però, dopo anni di attesa, visite e colloqui si riceve la telefonata che dà il via libera all'adozione, la gioia dei futuri genitori risulta incontenibile, tanto da volerlo comunicare e condividere con un'intera città.

È quanto accaduto a Napoli, dove, fuori alla serranda di uno dei punti vendita del Caseificio Battiniello, in via Chiaia, è stato affisso un cartello con su scritto «Chiuso per adozione». Un epilogo sperato e atteso a lungo da Giovanni, il gestore di questo punto vendita e da sua moglie Pina, tanto che sull'annuncio del lieto evento hanno voluto scrivere: «Finalmente diventiamo genitori».

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Giovanni e Pina hanno atteso 5 anni per diventare genitori

Giovanni, come racconta il fratello Gabriele a Fanpage.it, anche lui gestore dell'attività di famiglia, ha atteso circa cinque anni prima di poter ottenere l'affidamento di due bimbi. «Ora sono fuori città (in Colombia ndr.) – racconta Gabriele a Fanpage.it – per concludere il percorso che gli consentirà di portare a casa i bambini». La telefonata con cui Giovanni e Pina hanno appreso che sarebbero diventati genitori è arrivata circa un mese fa: «Non si sono mai arresi, volevano diventare genitori».

Un percorso lungo e faticoso ostacolato anche dallo scoppio della pandemia. «Questa cosa – racconta con una certa emozione il fratello di Giovanni a Fanpage.it – è stata bloccata anche dal Covid: si è fermato tutto, compreso gli uffici». La decisione di affiggere il cartello alla serranda dell'attività è del neo papà, che non è riuscito a contenere la gioia per la notizia dell'arrivo dei due bambini.

«Siamo in attività da 50 anni – spiega Gabriele a Fanpage.it – non abbiamo mai chiuso: mio fratello è molto conosciuto in zona, lavora in quel punto vendita da circa 25 anni e ha voluto avvisare la sua clientela che avrebbe chiuso per un motivo bello». Il cartello, esposto ieri, ha attirato l'attenzione di numerose persone, oltre i clienti, che hanno voluto congratularsi per la bella notizia. «Da ieri – racconta felice Gabriele – sono sommerso dalle telefonate di congratulazioni».

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