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Chiuso l’albergo “La Certosella” a Capri: quattro indagati per abuso edilizio

I carabinieri, su richiesta della Procura di Napoli, hanno chiuso la nota struttura alberghiera “La Certosella”, sull’isola di Capri: quattro persone sono indagate a vario titolo per violazioni delle norme urbanistiche, falso ideologico e abuso d’ufficio. Tra gli indagati anche il figlio di Adolfo Greco, considerato il “re del latte”, già in carcere nell’ambito di un’altra inchiesta.
A cura di Valerio Papadia
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Un blitz dei carabinieri, questa mattina, ha portato alla chiusura de "La Certosella", noto albergo che sorge sull'isola di Carpi, nel Golfo di Napoli. Il sequestro è scattato al termine di un'articolata indagine dei militari dell'Arma e del pm Francesca De Renzis, della Procura di Napoli, nella quale risultano coinvolte quattro persone, indagate a vario titolo per violazioni delle norme urbanistiche, falso ideologico e abuso d'ufficio.

Indagato anche il figlio dell'imprenditore Alfonso Greco

Tra i quattro indagati per gli abusi edilizi a Capri figura anche Luigi Greco, figlio dell'imprenditore Adolfo Greco, considerato il "re del latte" e già in carcere nell'ambito di un'altra inchiesta. Adolfo Greco è detenuto dal 5 dicembre 2018, nell'ambito di una inchiesta per estorsione aggravata dalla matrice camorristica per la quale è sotto processo. Nel gennaio del 2020, l'imprenditore, concessionario in esclusiva per Parlamat e Latte Berna su Castellammare di Stabia, è stato coinvolto anche in una inchiesta che ha portato le forze dell'ordine a scoprire come il clan camorristico dei Casalesi avesse messo le mani anche sulla commercializzazione e sulla distribuzione del latte.

Nell'inchiesta di Capri, oltre a Luigi Greco, sono coinvolti anche il direttore dei lavori all'hotel, Antonio Elefante (che risulta coinvolto anche in altre indagini), nonché due funzionari del Comune di Capri: si tratta di Massimo Stroscio, ex capo dell'Ufficio tecnico comunale, e Salvatore Rossi, attualmente alla guida del medesimo ufficio. Le indagini, che si sono concluse oggi con la notifica del decreto emesso dal Tribunale di Napoli, erano cominciate nel 2017.

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