Chiude il Centro per l’Impiego a Scampia, trasferito per lavori al centro di Napoli: rivolta del quartiere

Chiude per 6 mesi il Centro per l'Impiego di Scampia, frequentato da migliaia di disoccupati, precari e percettori di reddito. Trasferito per lavori in via Pietro Raimondi, nel quartiere San Carlo all'Arena, al centro storico di Napoli. E scoppia la rivolta del quartiere: "È troppo lontano – denunciano gli abitanti – Il centro di Scampia è frequentato ogni giorno da centinaia di persone, appartenenti a famiglie povere. Il luogo dove dovrebbe trasferirsi non è collegato con la metropolitana e non ha un parcheggio per gli utenti. Ci saranno enormi disagi per persone che già vivono a contatto con problematiche sociali. I lavori si devono fare, ma chiediamo alla Regione Campania che il Cpi sia trasferito in locali più vicini, all'interno del territorio di Scampia".
Perché il Cpi di Scampia deve chiudere e quanto dureranno i lavori
Ma perché il Cpi di Scampia deve chiudere? E quanto dureranno i lavori? L'intervento di riqualificazione della sede del Cpi di Viale della Resistenza a Scampia, a quanto si apprende, rientra all'interno di un piano di potenziamento dei Cpi che prevede lavori di ristrutturazione su molte strutture. Attualmente, il centro di Scampia è in condizioni di fatiscenza e necessita di interventi. Nessuno, quindi, è contrario ai lavori. I lavori, a quanto si apprende, dovrebbero durare circa 154 giorni, quasi 6 mesi. Un tempo abbastanza lungo, quindi, salvo ulteriori proroghe. I fruitori sono disoccupati, precari, famiglie con problemi sociali, percettori di sostegno al reddito. I primi a soffrire di uno spostamento così lontano sarebbero proprio loro. Mentre altri problemi ci saranno per i dipendenti. L'VIII Municipalità di Scampia si è resa disponibile a trovare soluzioni alternative sul territorio.

La petizione di associazioni e sindacati
Diverse organizzazioni sindacali, sociali e associative del territorio di Scampia "esprimono forte preoccupazione per le notizie riguardanti un possibile trasferimento temporaneo del Centro per l’Impiego di Napoli Nord dalla sede di viale della Resistenza a via Pietro Raimondi 16, nell’ambito dei lavori di ristrutturazione previsti per la struttura attuale. Pur riconoscendo la necessità degli interventi di adeguamento edilizio, i promotori dell’appello sottolineano come un eventuale spostamento del servizio in un quartiere distante potrebbe creare gravi disagi a migliaia di utenti — in gran parte disoccupati, giovani e percettori di sussidi — che difficilmente potrebbero raggiungere la nuova sede".
“Il Centro per l’Impiego di Scampia è un presidio essenziale di legalità, inclusione e sostegno al lavoro in uno dei territori più fragili della città – si legge in una nota – Allontanarlo, anche temporaneamente, significherebbe indebolire un punto di riferimento per la comunità e aumentare il rischio di esclusione sociale”, si legge nell’appello. Le realtà firmatarie chiedono quindi alla Regione Campania di valutare con attenzione ogni decisione, accogliendo la proposta della VIII Municipalità, che ha già individuato spazi comunali agibili e disponibili per ospitare temporaneamente il servizio, mantenendolo così nel territorio di Scampia. Il Centro per l’Impiego deve restare a Scampia. È una scelta di prossimità, equità e rispetto per un quartiere che da anni lotta per la piena dignità dei suoi cittadini”.
Tra le sigle firmatarie dell'appello alla Regione Campania, anche il presidente della VIII Municipalità, Nicola Nardella, e, poi, Unione Sindacale di Base Napoli; Movimento 5 stelle Napoli, Chi rom…e chi no aps; Impresa sociale La Kumpania; Associazione Arevuoto; Centro Territoriale Mammut; Comitato Vele di Scampia; Cantiere 167 Scampia; Associazione Dream Team Donne in Rete; Centro Antiviolenza Dream Team Donne in Rete; Presidio Territoriale LIBERA Scampia; Giuliano Granato – Campania Popolare, Claudio Di Pietro, Assessore dell’ottava Municipalità al Verde, Parchi, Commercio, Mercati, Servizi Municipali, Mincione Patrizia – Napoli Solidale Europa Verde difendi la città.