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Omicidio Rosa Gigante, mamma di Donato De Caprio

Chi è Stefania Russolillo e perché avrebbe ucciso la mamma del tiktoker Donato

Le liti tra vicini, l’accusa di aver rubato la posta, l’orribile omicidio per futili motivi: ecco gli elementi di indagine sull’omicidio di Rosa Gigante, la mamma di Donato De Caprio, il “salumiere di TikTok”
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La presunta assassina e il figlio della vittima
La presunta assassina e il figlio della vittima
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I fatti sono questi: nel pomeriggio di martedì 18 aprile in via Vicinale Sant'Aniello, quartiere Pianura, una donna viene uccisa con armi improprie. Questa donna ha 73 anni e si chiama Rosa Gigante. Persona tranquilla, è nota nel caseggiato di alloggi d'edilizia popolare per essere la mamma di Donato De Caprio, un salumiere diventato famoso sui social network, in particolare su quello cinese, TikTok, con lo slogan «Con mollica o senza?» diventato poi il nome della sua salumeria-asporto di street food, aperta in via Pignasecca nel febbraio di quest'anno.

Da questo punto in poi abbiamo solo elementi in fieri, sui quali però rapidamente la Procura di Napoli – incaricato delle indagini è il sostituto procuratore Maurizio De Marco – e la Squadra Mobile guidata dal dirigente Alfredo Fabbrocini, stanno lavorando per chiarire movente, dinamica e individuare in maniera incontrovertibile chi si è macchiato di questo delitto.

Chi è la donna fermata per l'omicidio di Rosa Gigante

L'identità della persona indiziata dell'omicidio è stata resa nota fin da ieri: si tratta d'una donna, cui nelle ore immediatamente successive i fatti è stato notificato un provvedimento di fermo emesso dalla Procura. Si chiama Stefania Russolillo, ha 47 anni ed è la vicina di casa della vittima.

Perché Stefania avrebbe ucciso Rosa? Intanto, ieri notte la fermata ha reso una parziale dichiarazione: ha ammesso di avere spinto la vittima, poi una serie di «non ricordo» determinati a suo dire da vuoti di memoria sull'accaduto. È assistita dal legale Raffaello Scelsi.  Le indagini, intanto, proseguono: agli atti ci sono degli elementi riferiti dai vicini, mentre altri sono stati acquisiti in fase di interrogatorio e di analisi del luogo del delitto.

Rosa Gigante sarebbe stata uccisa al culmine di una lite motivata da ragioni misere: l'avvocato della 47enne ha riferito a Fanpage.it che la vittima avrebbe accusato la sua assistita di rubarle la posta e l'avrebbe aggredita; la Russolillo ricorderebbe soltanto di averla spinta e di essere scappata. I vicini descrivono la donna uccisa come del tutto innocua e parlano di precedenti screzi tra le due. Non stupisca quest'ultimo particolare della corrispondenza: in zone di periferia è facile la discussione condominiale perché una fattura delle forniture casalinghe non è mai arrivata a destinazione.

Donato De Caprio e a destra la casa della madre
Donato De Caprio e a destra la casa della madre

A Fanpage.it alcuni vicini, i primi ad essere intervenuti, raccontano chi era la donna uccisa. La chiamavano "la nonna":

Era una donna inerme, non faceva male a nessuno.
Non ci vedeva nemmeno, per farla spostare dovevano accompagnarla sotto al braccio.

La modalità dell'omicidio pure appartiene alla sfera della brutalità: il corpo sul luogo del delitto è stato trovato con ferite al capo. Potrebbero essere state causate da una arma impropria (ovvero un oggetto che può essere usato per offendere pur se non ideato per quello scopo). Altro elemento al vaglio sarebbe un principio di combustione sulla parte alta del corpo della donna uccisa.

Ora sul corpo senza vita della madre del salumiere di "Con mollica o senza?" Donato De Caprio ci sarà l'autopsia; nel corso delle prossime ore saranno definiti capi d'accusa e verrà impostata la difesa della donna accusata di un così atroce e assurdo delitto. Dopo gli accertamenti tecnici irripetibili, la salma sarà dissequestrata e si potranno tenere i funerali. La casa della donna è poco distante la chiesa di San Giorgio, una delle più importanti di Pianura. Nel frattempo il figlio ha chiuso per lutto il suo negozio di salumeria e panini take away alla Pignasecca.

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Su Tiktok assedio al profilo della presunta assassina

Questa è una storia che ovviamente ha fra i suoi spazi di discussione e cordoglio il web, in particolare TikTok, lì dove il figlio della donna ammazzata è molto noto, tanto da poter iniziare una attività imprenditoriale proprio grazie alla sua notorietà.

Anche Stefania Russolillo,  presunta assassina, era molto presente su TikTok, il social in cui Donato è considerato uno dei principali influencer italiani, con oltre 3 milioni di followers. Ovviamente il suo profilo, oggi incustodito e immediatamente individuato dai frequentatori del social cinese, è bersagliato di commenti offensivi di persone che hanno già individuato la 47enne vicina di casa come certa colpevole, ancor prima di qualsivoglia processo.

Inquieta uno dei suoi video, di pochi giorni fa: la donna sul suo account (che oggi risulta oscurato) si riprende applicando un filtro Tiktok che riproduce le sbarre di una cella del carcere e un audio-barzelletta in cui un uomo dice : «Quanti anni mi hanno dato? Trenta, ma sono contento, ne ho 48». Una battuta che, letta ora, alla luce delle gravi accuse nei suoi confronti, ha qualcosa di angosciante.

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