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Caserta, chiuso il Pronto Soccorso dell’ospedale San Rocco: “In tilt i percorsi Covid”

Il sindacato Nursind: “Chiuso per Covid il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Nelle camere di isolamento destinate ad accogliere i pazienti con sintomi sospetti da Covid19 che arrivano al PS per il tempo necessario all’esito del tampone trasferiti anche i pazienti positivi ricoverati in altri reparti”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Chiuso per Covid il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. “Nelle camere di isolamento destinate ad accogliere i pazienti con sintomi sospetti da Covid19 che arrivano al Pronto Soccorso per il tempo necessario all'esito del tampone – scrive il sindacato Nursind – trasferiti i pazienti positivi ricoverati in altri reparti. Così una stanza che dovrebbe ospitare solo per poche ore, è diventata da sabato una stanza Covid”. A lanciare l'allarme sull'incremento dell'afflusso dei pazienti sospetti Covid al Pronto Soccorso dell'ospedale casertano è Angelina Raso, della Segreteria Provinciale NurSind Caserta, con due note inviate alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale San Rocco e alla Direzione Generale dell'Asl di Caserta.

Nursind: “Le stanze di isolamento Covid del PS sovraccariche”

“Con la delibera dell'ASL Caserta del 25 settembre – scrive il Nursind nella nota del 25 ottobre – per individuare misure di sicurezza e protezione per i lavoratori dell'azienda da esposizione a SARS-COV-2, nelle strutture sanitarie, in cui coesistono attività connesse all'Emergenza Coronavirus per la gestione dei pazienti sospetti Covid-19 e attività ordinarie di ricovero e cura – come i Pronto Soccorsi ospedalieri – sono state create, all'interno dei PS stanze di isolamento per i pazienti sospetti Covid dove attendere l'esito del tampone effettuato”.

Il problema, spiega la nota, è che “in questi giorni – scrive il sindacato Nursind – abbiamo rilevato che nel P.O. di Sessa Aurunca, le due stanze di osservazione dell'Uoc di Pronto Soccorso erano occupate da pazienti positivi al Covid-19 e si è verificata, anche, la presenza di pazienti risultati positivi nei reparti di degenza, ivi spostati per evitare il contagio agli altri pazienti ricoverati. Tutto ciò ha comportato la chiusura del suddetto reparto a tutti gli utenti che avrebbero avuto necessità di un'assistenza per un evento acuto”. “I degenti risultati positivi che attendevano, ad, esempio, un intervento chirurgico – spiega la nota – o sottoposti a terapia per patologie riscontrate, rimanevano in attesa delle cure, con rischio di un aggravarsi di tali patologie”.

Con una seconda nota inviata oggi 26 ottobre alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale San Rocco, il Nursind chiede ulteriori chiarimenti sulla chiusura del Pronto Soccorso per Covid. “Nella giornata del 24 ottobre – scrive – erano presenti nella UOC di Pronto soccorso del P.O San Rocco di Sessa Aurunca 3 pazienti risultati positivi al Covid-19, lo stesso veniva chiuso ad ulteriori accessi, e sembrerebbe lo sia stato almeno fino ad oggi 26 ottobre 2020”.

Il sindacato accende i riflettori sulla procedure per la gestione dei casi sospetti Covid che arrivano al Pronto Soccorso. “Si stanno registrando difficoltà – spiega Raso – causate dall'aumento dei contagi e degli accessi dei pazienti al Pronto Soccorso durante questa fase della seconda ondata Covid. Molti pazienti, a causa della chiusura periodica del Pronto Soccorso per le dovute sanificazioni Covid, sono costretti ad andare al Pronto Soccorso di Formia. Senza contare che il personale sanitario è stato sottoposto, per assistere i pazienti sospetti Covid, ad uno stress lavorativo, dovendo compiere più volte la procedura di vestizione e svestizione dei DPI ad alta intensità, come, anche, il personale medico costretto a dividersi, nei turni notturni e festivi, tra il reparto di Medicina ed il PS, col rischio di trasformarsi in un veicolo di contagio”.

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