Capodanno Napoli, De Luca: “Non possiamo chiudere le città 5 mesi per Covid per una festa”

“Mi auguro che non ci facciamo male con questa quarta ondata di epidemia. Le amministrazioni decidono anche gli eventi pubblici, ma è evidente che se precipitano in maniera drammatica il contagio e la crisi Covid, si chiude tutto. O pensate che per fare una festa dobbiamo poi chiudere le nostre città per 5 mesi e chiudere le attività economiche? Stiamo attenti, non c'è da scherzare. Dobbiamo avere il massimo di responsabilità e di controllo”. Non ha dubbi il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che oggi pomeriggio è intervenuto anche sulle feste di piazza per Natale e Capodanno, nel corso del suo intervento al Maschio Angioino per la cerimonia di accoglienza dei 285 neo-assunti col concorsone regionale del 2019.
A Napoli la giunta Manfredi ha preparato per Capodanno un concertone in piazza del Plebiscito. La delibera è stata approvata la scorsa settimana e sono previsti eventi anche nelle varie Municipalità. Una scelta che va in controtendenza rispetto al monito di De Luca, che negli scorsi giorni ha avvisato i sindaci ad evitare le feste di piazza per scongiurare una nuova ondata di contagi. “Qualcuno ha cercato di speculare – ha chiarito oggi il governatore – ma qui ormai c'è abitudine a fare solo ammuìna. Abbiamo detto cose semplici e le abbiamo dette insieme”. Poi, l'ex sindaco di Salerno ha ricordato il focolaio Covid scoppiato questa mattina nella scuola di Capri: “Un focolaio pesante ha detto De Luca – ora dovremo fare 400 tamponi a tutti i contatti. Possiamo ancora farcela, ma se i contagi diventano 1500 e i contatti da tamponare 15mila le cose si fanno difficili”.