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Campania regione giovane ma con meno lavoro, i dati del censimento Istat

Sono stati diffusi i dati del censimento Istat relativi agli anni 2018 e 2019. Si evince che in un anno in Campania vivono quasi 30mila persone in meno. La regione è tra quelle con l’età media più bassa (42,5 anni contro una media nazionale di 45,2), ma c’è anche meno lavoro: gli occupati sono il 37,3%, contro una media italiana del 45,6%.
A cura di Nico Falco
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In Campania nel 2019 c'è stata una diminuzione di quasi 30mila residenti rispetto all'anno precedente e di 55mila persone rispetto al 2011. Emerge dal censimento permanente della popolazione dell'Istat, di cui sono stati resi disponibili i dati relativi al 2018 e al 2019; per la realizzazione, si legge in una nota, sono state combinate le rilevazioni campionarie e i dati di fonte amministrativa trattati statisticamente, e con questo nuovo sistema le rilevazioni vengono effettuate ogni anno ed inserite all'interno del Sistema Integrato dei Registri statistici gestito dall’Istat.

Dai dati resi disponibili del nuovo sistema di censimento si evince che la popolazione censita in Campania al 31 dicembre 2019 è di 5.712.143 persone, con una riduzione di 28.148 abitanti (-4,9 per mille) rispetto all’anno precedente; rispetto all'ultimo censimento, invece, quello del 2011, la popolazione è calata di 54.667 persone. Riguardo alla divisione per sessi, in Campania c'è una maggiore presenza di donne: 2.927.527, il 51,3% del totale. La maggior parte dei residenti è concentrata nella provincia di Napoli, dove vivono 2.574 abitanti per chilometro quadrato. Napoli, con 949mila abitanti, è il comune più popoloso mentre quello più piccolo è Valle dell'Angelo, in provincia di Salerno, dove vivono 224 persone.

In Campania 30mila residenti in meno in un anno

Il calo dei residenti rispetto al 2011 è stato registrato in tutte le province, ad eccezione di quella di Caserta. La riduzione più significativa a Benevento e ad Avellino (con una media annua del -5,6 per mille). In aumento la popolazione straniera, che risulta in crescita in tutte le province ma soprattutto a Napoli e Benevento, con un incremento medio del 7% all'anno nel periodo 2011-2019. La maggior parte degli stranieri (47%) arriva dall'Est Europa (gli ucraini sono il 16,1%), mentre il 23,7% è originario dell'Africa. Da Asia e America provengono il 24,6% e il 4,4% del totale.

Campania "giovane" ma con meno lavoro

Per quanto riguarda l'età media, quella registrata in Campania è di 42,5 anni, contro i 45,2 della media nazionale. I dati, però, riferiscono anche che rispetto al 2011 c'è stato un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori a quelli registrati a livello nazionale. Il comune più giovane è Orta di Atella, dove la media è di 35,3 anni, quello più anziano è Val Fortone, con 56,4 anni. Dimezzata, infine, la presenza di analfabeti (dal 2% all'1,1%) e in diminuzione quella delle persone prive di titolo di studio (dal 5,8% al 4,5%), mentre aumentano le persone con un titolo universitario e superiore (dal 10,3% al 12,6%).

Il tasso di attività (la somma di occupati e disoccupati) che risulta dal censimento è del 47,2%, 5 punti percentuali al di sotto del valore nazionale. In Campania gli occupati sono il 37,3% della popolazione (dai 15 anni in su), mentre la media italiana è del 45,6%. Di conseguenza è maggiore la quota di disoccupati: 20,9%, oltre 7 punti percentuali in più del dato italiano (13,1%). E c'è una fortissima differenza nei sessi: il tasso di occupazione maschile, al 48,8%, è oltre 20 punti superiore a quello femminile; discrepanza che è evidente anche la disoccupazione: riguarda il 18,2% degli uomini e il 25,3% delle donne.

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