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“Meridionali inferiori”, archiviazione per Vittorio Feltri. Il giudice: “Ignoranza da preconcetto”

“Non credo ai complessi di inferiorità, credo che in molti casi i meridionali siano inferiori”: la frase pronunciata da Vittorio Feltri non è un reato. Lo dice il Tribunale di Milano che ha archiviato l’esposto-querela contro l’ex giornalista professionista per le sue frasi in tv. Secondo i giudici le sue posizioni, pur non rientrando in una fattispecie di reato, denotano tuttacia “ignoranza tipica dei preconcetti e dei luoghi comunali”.
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L'ex giornalista e oggi editorialista di Libero Vittorio Feltri incassa un’altra archiviazione nonostante gli insulti ai cittadini della Campania. Tuttavia, il Tribunale di Milano afferma, in un provvedimento destinato a far discutere, che le sue posizioni, pur non rientrando in una fattispecie di reato, denotano «ignoranza tipica dei preconcetti e dei luoghi comunali» da parte dell’ex giornalista.

Un gruppo di avvocati napoletani aveva denunciato Feltri per diffamazione a mezzo stampa dopo che la scorsa primavera, dopo che l’ex direttore del Giornale, ospite della trasmissione di Mario Giordano “Fuori dal coro” su Retequattro, si era lasciato andare ad espressioni discutibili quali «perché dovremmo andare in Campania? A fare cosa, i parcheggiatori abusivi?« e «in Campania molta gente è nutrita da un sentimento di invidia o di rabbia nei confronti della Lombardia, perché subisce una sorta di complesso di inferiorità. Io non credo ai complessi di inferiorità. Non credo ai complessi di inferiorità, credo che in molti casi i meridionali siano inferiori».

Parole durissime, che avevano generato indignazione in molti residenti in Campania, ma che secondo il Tribunale milanese non costituiscono reato.

Le sue frasi non sono diffamatorie, secondo i giudici lombardi, perché manca un soggetto identificabile a cui è rivolta l’offesa. Ugualmente, non c’è odio razziale perché le affermazioni di Feltri «pur di un certo peso e moralmente deprecabili sarebbero prive di rilevanza penale in quanto rientranti nelle manifestazioni di pensiero caratterizzate da antipatia e insofferenza». Non c’è reato anche perché tali dichiarazioni non rappresentano un invito alla condivisione e all’adesione in modo così pregnante da condizionare il comportamento altrui. Come dire: Feltri odia i meridionali, ma non chiede ad altri di odiarli. Espressa in questi termini, l’archiviazione è destinata a far discutere. Anche per questo, il pool di legali che aveva presentato denuncia sta ragionando se presentare opposizione.

Per i suoi comportamenti, Feltri non sarà neppure sanzionato dall’Ordine dei Giornalisti. Si è, infatti, dimesso dall’organismo pochi mesi fa, il 26 luglio 2020, per evitare nuovi procedimenti disciplinari a seguito dei suoi scritti, spesso sopra le righe, su Libero.

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