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“Camorra immobiliare”, Fucito: “Mettere decine di funzionari al lavoro sulle case comunali”

Il presidente della Municipalità 6 interviene sull’inchiesta “Camorra Immobiliare”: “Dove non arrivano le istituzioni arriva la camorra, ora mettere decine di funzionari alla cura del patrimonio”
A cura di Antonio Musella
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L'inchiesta "Camorra Immobiliare" di Fanpage.it ha mostrato come i clan del quartiere di Ponticelli gestiscano di fatto un pezzo del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli. I camorristi chiedono il pizzo a chi occupa per necessità le case del Parco Caracciolo in via delle Metamorfosi ed hanno inoltre trasformato i locali commerciali, di proprietà del Comune di Napoli, di via Franciosa, in case, veri e propri bassi che affittano alle persone. Una struttura capillare quella mostrata dall'inchiesta di Fanpage.it che dimostra come i clan agiscano da veri e propri agenti immobiliari, per lucrare sulle persone più povere a danno dell'amministrazione comunale.

Sul tema è intervenuto il presidente della Municipalità 6, Sandro Fucito, su cui ricade proprio il quartiere di Ponticelli. "A Ponticelli come in tutta la città i clan riescono a governare quei patrimoni privi di accatastamento e collaudo, perché occupati prima che si completassero o laddove è venuta meno la funzione produttiva" spiega il presidente. "E' un fenomeno nazionale che non casualmente vede anche a Milano queste tipologie di estorsioni. Ciò che non è governato perché troppo faticoso da un punto di vista amministrativo e di investimenti infruttiferi nel breve tempo è terreno della camorra" prosegue la nota di Fucito.

L'impressione è quella di una totale assenza di gestione delle case popolari da parte dell'amministrazione, oltre ad un bisogno urgente di intervento delle forze dell'ordine per stroncare il fenomeno speculativo, intervento richiesto dal senatore Sandro Ruotolo proprio dalle pagine di Fanpage.it. Sandro Fucito è stato assessore al patrimonio per alcuni anni nella prima giunta di Luigi de Magistris, e conosce bene gli interessi criminali e i fenomeni di appropriazione indebita dei beni immobili del Comune. "Questi temi furono individuati con chiarezza anni fa – commenta Fucito – dispiace che un patrimonio di conoscenza si sia disperso. Occorre riprendere la strada con decine di funzionari a ciò destinati, sgomberi mirati ed immediato riutilizzo dei beni".

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