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Camorra, arrestata a Roma Maria Licciardi, ‘a piccerella: era la boss del clan Licciardi

Arrestata Maria Licciardi, ‘a piccerella, boss del clan di camorra dei Licciardi. Stando a quanto si apprende, i carabinieri del Ros hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla procura della Repubblica di Napoli mentre la donna si trovava nella zona partenze dell’aeroporto di Roma Ciampino e stava per prendere un volo diretto in Spagna.
A cura di Enrico Tata
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I carabinieri del Ros hanno arrestato Maria Licciardi, boss del clan di camorra dei Licciardi, elemento di vertice dell'Alleanza di Secondigliano. È la sorella del boss Gennaro ed è soprannominata ‘a piccerella per la sua statura bassa. I carabinieri ricordano che la donna era sfuggita a un maxi blitz del 2019. È accusata di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d'asta, tutti reati aggravati dalle finalità mafiose.

Stando a quanto si apprende, i carabinieri del Ros hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla procura della Repubblica di Napoli mentre la donna si trovava nella zona partenze dell'aeroporto di Roma Ciampino e stava per prendere un volo diretto in Spagna. I militari si sono avvicinati mentre stava per consegnare al check in il bagaglio da imbarcare sull'aereo. Non ha protestato quando è stata bloccata.

Il blitz del 2019 e la fuga

Maria Licciardi, ‘a piccerella, è scappata in occasione di un blitz anticamorra dei carabinieri del 2019, l'operazione ‘Cartagena'. Come detto si tratta della sorella di Gennaro Licciardi, detto ‘a Scigna, capo storico del clan omonimo, morto di setticemia in carcere e fondatore dell'Alleanza di Secondigliano insieme ai boss Edoardo Contini e Francesco Mallardo.

Il 12 febbraio del 2019 è stato arrestato Giuseppe Musella, 47 anni, ‘o niro, il figlio di Maria Licciardi. Latitante da quatto mesi, si era rifugiato a Scampia in una stanza segreta. I poliziotti riuscirono a identificare l'appartamento dove si era nascosto e fecero irruzione. Musella era ricercato dall'ottobre del 2018, quando riuscì a sottrarsi da un decreto di arresto emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, per i reati di associazione per delinquere, rapina e sequestro di persona.

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