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Trasporto pubblico a Napoli

Bus Italia punta a gestire l’intero trasporto bus in provincia di Napoli: è l’unica offerta. Ma i sindacati protestano

Bus Italia unica candidata per gestire il trasporto pubblico su gomma a Napoli e Salerno. I sindacati chiedono chiarezza sul futuro del servizio e dei lavoratori.
A cura di Pierluigi Frattasi
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I bus pubblici della provincia di Napoli potrebbero essere gestiti tutti da Bus Italia, la società di FS che è già presente anche nel Salernitano. È sua, infatti, l'unica offerta arrivata alla mega-gara della Regione Campania per la messa a bando del trasporto pubblico su gomma.

L'Eav, infatti, che al momento gestisce alcune tratte, mentre altre sono affidate ad Air e Anm, non si è presentata. Ha deciso di rinunciare perché i costi di gestione, fissati prima della pandemia Covid19, oggi non sarebbero più sostenibili. Bus Italia, invece, ha deciso di correre lo stesso e attualmente è l'unica azienda in gara per i lotti 1 e 4, ossia Salerno e Area Metropolitana di Napoli.

L'incontro Bus Italia-sindacati

Ma i sindacati dei trasporti sono preoccupati. Giovedì 16 novembre si è tenuta una riunione tra Bus Italia e i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Uglfna, Faisa Cisal. Le organizzazioni sindacali nel corso dell’incontro hanno evidenziato:

"tutte le loro preoccupazioni riguardo la gara del Tpl, in particolare sul lotto 4 e delle tenuta di sistema generale circa una procedura avviata nel 2017 e non rispondete alle esigenze attuali per quel che riguarda gli aspetti economici e sociali.

Busitalia, pur non potendo trasferire notizie compiute, considerato il processo di gara in atto, ha comunicato di aver presentato le offerte sul lotto 1 e lotto 4 avendo l’obiettivo di espandere il proprio raggio di azione. Inoltre si è resa disponibile, non appena ci saranno nuovi elementi, a convocare un incontro per discutere di tutti gli aspetti inerenti la gara.

I sindacati, inoltre, sulla gara del Tpl, hanno ribadito "la loro contrarietà per tutte le debolezze di sistema e la ferma convinzione, invece, di proseguire nel percorso dell’azienda unica regionale, hanno ribadito, come già affermato nel verbale sottoscritto con la Regione, la necessità, inderogabile, di garantire, nel caso in cui si attuerà il processo di affidamento dei servizi, tutti i livelli occupazionali (sia diretti che indiretti) e salariali (retribuzione di primo e secondo livello), oltre alle condizioni normative attualmente possedute".

Eav: "Costi non sostenibili"

Negli scorsi giorni, Eav, la società regionale del Tpl, ha spiegato, tramite il presidente Umberto De Gregorio, le motivazioni della scelta:

Eav ha deciso di non partecipare alla gara sulla gomma perché si tratta di una gara  fondata su numeri sballati. Una gara partita nel lontano 2017 prima del covid e della crisi energetica: la partecipazione rischiava seriamente di mettere in crisi i conti dell’azienda e quindi la stabilità del servizio e quella dei lavoratori.

Una gara fortemente contestata anche dalle organizzazioni sindacali. Una gara impossibile. Abbiamo la responsabilità di non creare i presupposti di un nuovo fallimento. Dopo quello di Eavbus e Ctp che abbiamo assorbito, dopo il fallimento delle aziende di trasporto di Salerno, Benevento e Caserta. Valuteremo ogni ipotesi, anche legale, per tutelare l’attuale servizio e tutti i lavoratori.

Se poi la gara verrà aggiudicata ed il contratto firmato valuteremo ogni possibile forma di accordo con Busitalia ed assicureremo i diritti degli utenti e la stabilità del posto di lavoro dei lavoratori. Fino ad allora -e ci vorranno diversi mesi se non anni-tutto procederà regolarmente".

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