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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Bimbo ucciso di botte a Cardito, il patrigno e la madre condannati all’ergastolo in Appello

La Corte d’Appello di Napoli ha condannato all’ergastolo Toni Essobti Badre, l’uomo che ha ucciso di botte il figlio della compagna di 7 anni; ergastolo anche alla madre del piccolo, Valentina Casa.
A cura di Valerio Papadia
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Valentina Casa e Toni Essobti Badre
Valentina Casa e Toni Essobti Badre
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È stato confermato l'ergastolo per Toni Essobti Badre, l'uomo che il 27 gennaio del 2019, a Cardito, nella provincia di Napoli, uccise di botte il piccolo Giuseppe Dorice, 7 anni, figlio della compagna. Dopo la condanna al carcere a vita arrivata in primo grado, l'ergastolo per Essobti è stato confermato anche dalla II Sezione (presidente Alfonso Barbarano, giudice a latere Davide Di Stasio) della Corte d'Assise d'Appello di Napoli; l'ergastolo è stato comminato all'uomo anche per il tentato omicidio della sorellina del piccolo Giuseppe, che venne anche lei massacrata di botte quel 27 gennaio, rimanendo per lungo tempo in ospedale.

Ergastolo anche per la madre del bimbo: in primo grado aveva avuto 6 anni

Come richiesto lo scorso 10 giugno dal sostituto procuratore di Napoli Anna Grillo al termine della requisitoria, l'ergastolo è arrivato anche per Valentina Casa, la madre del piccolo Giuseppe, che in primo grado era invece stata condannata a sei anni di carcere. A determinare l'aggravamento della misura detentiva per la donna è stato il suo comportamento assunto nella circostanza dell'omicidio del figlio: la donna, infatti, non ha impedito le violenze né su Giuseppe né sulla sorellina, attardandosi anche a lanciare l'allarme e ad allertare i soccorsi.

Il piccolo Giuseppe picchiato per ore anche con un bastone

La morte del bimbo di 7 anni sconvolse la comunità di Cardito ed ebbe una vasta eco anche a livello nazionale per l'efferatezza del delitto. Colpito violentemente con schiaffi e pugni, poi anche con un bastone, il piccolo Giuseppe ha infatti subito delle gravissime lesioni al cervello che lo hanno portato prima al coma e poi al decesso: secondo il medico legale che ha eseguito l'autopsia, il danno era così grave che il piccolo non avrebbe potuto sopravvivere nemmeno se fosse stato soccorso immediatamente.

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