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Bimbo morto in incidente a Cavalleggeri, analisi sulla scatola nera. La tragedia per un attimo di distrazione

Proseguono le indagini sull’incidente di sabato mattina a Cavalleggeri, Napoli ovest, in cui ha perso la vita Christian, 3 anni e mezzo. Analisi sulla scatola nera dell’automobilista.
A cura di Nico Falco
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Il luogo dell'incidente, a Cavalleggeri
Il luogo dell'incidente, a Cavalleggeri

Un attimo di distrazione, un ostacolo improvviso, la sterzata brusca. E la tragedia. Una ricostruzione semplice, banale quanto drammatica, per un secondo che ha cambiato irrimediabilmente la vita di due famiglie: quella del piccolo Christian Carezza, 3 anni e mezzo, investito insieme alla madre e morto sul colpo, e quella del 51enne che è adesso indagato per omicidio e lesioni stradali colpose. Ora gli agenti della Polizia Municipale stanno cercando di ricostruire quell'attimo di distrazione, di dare almeno una spiegazione a una tragedia che un motivo non l'avrà mai.

L'incidente, nella mattinata di sabato a Fuorigrotta, periferia occidentale di Napoli. Il bimbo era con la madre in via Ronchi dei Legionari, nel rione Cavalleggeri, a pochi passi dal mercatino rionale. Strada stretta che si immette in via Marco Polo, spesso trafficata, doppio senso di circolazione, auto parcheggiate su entrambi i lati. Sabato mattina il 51enne, operaio, ha perso il controllo dell'automobile ed è finito sul marciapiedi, travolgendo il bambino e la madre. Il piccolo è stato scaraventato contro il muro: è praticamente morto sul colpo.

Incidente a Cavalleggeri, automobilista aggredito

Dopo l'impatto le condizioni del bimbo sono apparse subito disperate. Mentre partivano le chiamate ai soccorsi, un gruppo di persone ha aggredito il 51enne; l'uomo ha cercato rifugio in un cancello, la volante della Polizia di Stato lo ha salvato dal linciaggio. Il piccolo è stato caricato in ambulanza e portato al vicino San Paolo, dove è arrivato già morto. Nello stesso ospedale è stata trasportata anche la madre che però, una volta saputo della sorte del figlio, ha lasciato la struttura per farsi accompagnare al Policlinico, dove nel frattempo era stata portata la piccola salma.

Il 51enne, accompagnato al Cardarelli per le ferite riportate nell'aggressione, è stato sottoposto ai test per verificare l'assunzione di alcol o droghe, che hanno dato esito negativo; in questi giorni arriverà l'esito delle analisi di secondo livello, effettuate al Policlinico. La sua posizione resta al vaglio degli inquirenti, rischia l'accusa di omicidio stradale e di lesioni stradali.

Il luogo dell'incidente, a Cavalleggeri
Il luogo dell'incidente, a Cavalleggeri

Bimbo investito e ucciso a Cavalleggeri, le indagini

Dell'indagine si stanno occupando gli agenti della sezione Infortunistica Stradale della Polizia Locale (capitano Antonio Muriano). Elementi utili potrebbero arrivare dall'analisi della scatola nera installata sulla Suzuki, che registra sia gli impatti sia la velocità. Controllato anche il telefono cellulare, ma è stato appurato che l'uomo non lo stava utilizzando al momento dell'impatto.

Il 51enne, ascoltato dagli investigatori, è apparso in stato di forte confusione e non è stato in grado di ricostruire quei tragici momenti. Soltanto ricordi confusi, come quello di avere forse salutato una persona poco prima o di aver distolto per un secondo lo sguardo.

Dopo quell'attimo di distrazione, tornato a guardare davanti, si sarebbe trovato di fronte un'automobile che nel frattempo si era fermata e avrebbe sterzato bruscamente per evitare l'impatto; la manovra improvvisa gli avrebbe fatto perdere il controllo del veicolo, facendolo finire sul marciapiede proprio nell'istante in cui c'erano la donna e il bimbo. E i rilievi rilevano un aspetto ancora più tragico: se l'incidente fosse avvenuto soltanto un secondo dopo, probabilmente un'automobile parcheggiata avrebbe fatto da scudo.

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