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Bigliettaio della Circumvesuviana vende ticket falsi e viene licenziato: incastrato da investigatori privati

L’ex dipendente era in servizio presso la Stazione di Pompei dell’Eav: incastrato dagli investigatori privati. La società lo ha licenziato e il Tribunale ha respinto il ricorso. De Gregorio: “Tolleranza zero verso le frodi”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Bigliettaio dell'Eav della Circumvesuviana vende ticket dei trasporti falsi ai viaggiatori e intascava le somme indebitamente. Ma viene scoperto dall'azienda che gli sguinzaglia gli investigatori privati alle calcagna. Raccolte prove schiaccianti, è stato quindi licenziato. Decisione confermata dal Tribunale di Napoli, Sezione lavoro, con la sentenza emessa il 9 dicembre 2025, che ha rigettato il ricorso dell'ex dipendente, confermando la piena legittimità del provvedimento di destituzione.

La decisione è arrivata al termine di un giudizio che ha confermato la gravità del comportamento del lavoratore consistente nella vendita di titoli di viaggio contraffatti o alterati a fini di lucro personale, manomissione delle apparecchiature aziendali e l'ingresso non autorizzato di estranei in biglietteria. L'ex dipendente era in servizio presso la stazione di Pompei della Circumvesuviana. Il giudice, secondo Eav, "ha sancito la piena utilizzabilità e correttezza dei ‘controlli difensivi' messi in campo dall'azienda, anche tramite agenzie investigative, ritenendoli necessari per accertare illeciti che danneggiano il patrimonio societario". La società partecipata dei trasporti della Regione Campania si è detta, quindi, "pienamente soddisfatta per la decisione e le motivazioni della sentenza, che certificano in maniera inequivocabile la correttezza del percorso intrapreso per sopprimere fenomeni che, seppur isolati, ledono gravemente l'immagine dell’azienda e la fiducia dei cittadini".

De Gregorio (Eav): "Tolleranza zero verso frodi"

Il presidente del CdA di Eav, Umberto De Gregorio, ha ribadito che "non vi sarà alcuna tolleranza verso comportamenti fraudolenti o infedeli. Questa pronuncia giudiziaria rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di risanamento e trasparenza che l'Ente persegue con determinazione. Il Tribunale ha riconosciuto che le azioni di monitoraggio e controllo effettuate per reprimere abusi e comportamenti illeciti sono invece strumenti legittimi e doverosi per chi gestisce denaro pubblico. Non si tratta solo di sanzionare un ammanco economico, ma di tutelare la reputazione di un’azienda che svolge un servizio essenziale per la collettività e di difendere la professionalità della stragrande maggioranza dei dipendenti onesti che svolgono il proprio dovere quotidianamente. La sentenza – ha affermato De Gregorio – conferma che la linea del rigore e della legalità è l'unica possibile: l'attività di vigilanza e prevenzione degli illeciti proseguirà senza sosta, a garanzia dell'utenza e della credibilità del Trasporto Pubblico Campano".

Mentre il professor avvocato Marcello D’Aponte, che ha difeso l’Eav in giudizio, afferma che "con questa ulteriore decisione il Tribunale di Napoli, sezione Lavoro, fa chiarezza sui controlli difensivi e sulla regolarità procedura disciplinare adottata, confermando così la legittimità del licenziamento. “La sentenza”, secondo il professionista, “ribadisce alcuni principi fondamentali in materia di diritto del lavoro: la legittimità dei controlli investigativi disposti dal datore di lavoro, anche tramite agenzie investigative, quando finalizzati a verificare comportamenti del dipendente che configurino ipotesi penalmente rilevanti o attività fraudolente, come nel caso dell’emissione di biglietti falsi ovvero della loro contraffazione o della manomissione delle macchine emettitrici;  la validità della prova testimoniale resa dall'investigatore privato, unitamente alla relazione investigativa e al generale quadro probatorio;    la correttezza della procedura disciplinare seguita dall'azienda, che ha garantito il diritto di difesa del dipendente, la pretestuosità delle argomentazioni difensive finalizzate a sminuire la commissione di comportamenti di tale gravità".

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